Coronavirus, visoni infetti anche in Italia: l’annuncio dell’OMS

Nuova allerta Coronavirus, visoni infetti anche in Italia: l’annuncio dell’OMS, cosa sta accadendo e perché è un elemento pericoloso.

(foto pubblico dominio)

Alcuni giorni fa era stato lanciato l’allarme: le autorità sanitarie danesi hanno segnalato 12 casi umani di COVID-19 causati da uno specifico ceppo. Questa variante era stata associata al visone del virus SARS-CoV-2. Tutti i 12 casi erano residenti nello Jutland settentrionale e si sono ammalati a settembre. Otto di questi casi avevano un collegamento con l’industria dell’allevamento dei visoni, altri 4 erano presumibilmente venuti a contatto con loro. Tra giugno e oggi in Danimarca sono stati identificati 214 casi umani di COVID-19 con varianti SARS-CoV-2 associate a visoni d’allevamento, inclusi gli ultimi 12 casi, che sono quelli che maggiormente preoccupano gli scienziati.

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Visoni infetti in Italia: nuovo allarme Coronavirus

Test di laboratorio condotti in Danimarca indicano che questo ceppo potrebbe avere una risposta ridotta agli anticorpi neutralizzanti contro SARS-CoV-2: in sostanza, potrebbe invalidare gli sviluppi di un vaccino che sembra dover essere pronto molto a breve. Questi risultati sono preliminari e ulteriori studi e collaborazioni internazionali sono in corso. Nel frattempo, il Paese nordeuropeo ha deciso come noto di abbattere tutti i visoni d’allevamento presenti sul suo territorio nazionale. Si parla di milioni di esemplari, almeno 15 milioni secondo i dati diffusi.

Sappiamo bene che la trasmissione da uomo a uomo, ma la trasmissione è stata osservata anche tra gli esseri umani e alcuni animali, come appunto i visoni. A quanto pare, anche in alcuni allevamenti italiani si è registrato qualche caso. Al momento non sembra esserci comunque alcun cambiamento nel virus che “influisce sulla trasmissibilità del virus o sulla gravità della malattia associata a questa nuova variante del ceppo”. Ma l’OMS fa sapere che “continuerà inoltre a monitorare la trasmissione tra animali e esseri umani per valutare eventuali rischi potenziali per la salute pubblica”. I casi destano sicuramente preoccupazione ma occhio agli allarmismi inutili. OMS ricorda infatti: “Sono necessarie analisi dettagliate e studi scientifici per comprendere meglio le mutazioni riportate di recente”.

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