Coronavirus, messe sospese a Pinerolo. Il vescovo: “È per il bene comune”

Il vescovo di Pinerolo, Monsignor Derio Olivero, sospende le messe per due settimane: “Necessario un passo indietro per frenare i contagi”.

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Credit: Diocesi di Pinerolo

Le porte delle chiese di Pinerolo, in provincia di Torino, chiudono i battenti per quattordici giorni. La decisione di sospendere messe e celebrazioni arriva direttamente dal vescovo Derio Olivero in accordo con la chiesa valdese. Nel frattempo l’invito ai fedeli è quello di coltivare la propria fede attraverso la preghiera personale. La delibera è stato annunciata attraverso un comunicato congiunto, facendo riferimento al Dpcm del 3 novembre che ha inserito il Piemonte nella zone rosse.

“Su tutto il territorio nazionale la celebrazione di messe e culti continua a essere consentita”, si legge nel documento. “Consapevoli di questo diritto riteniamo, comunque, di fare volontariamente un passo indietro, sospendendo le celebrazioni e i momenti culturali nelle domeniche 15 e 22 novembre”. La Diocesi e la Chiesa Evangelica di Pinerolo spiegano poi i motivi della decisione, attuata con la volontà di attribuire al gesto una valenza sia ecumenica che civile.

L’obiettivo è quello di non provocare ulteriore sovraccarico al lavoro degli operatori sanitari, mostrando vicinanza anche a coloro che sono stati costretti a limitare la propria attività lavorativa.

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Il vescovo di Pinerolo era stato colpito dal Covid

Monsignor Derio Olivero, per spiegare la drastica decisione, ha voluto destinare una lettera ai fedeli appellandosi alla responsabilità di tutti: “Chiedo ai cristiani cattolici di fare volontariamente un passo indietro rinunciando a due domeniche per contribuire a un bene comune, cioè il contenimento del contagio. So che è un sacrificio grande, ma essere cristiani significa innanzitutto difendere i diritti di tutti”.

Il vescovo sottolinea anche il momento che sta attraversando il Paese: “Tantissimi contagi, molti in terapia intensiva, molti decessi. Gli ospedali sono pieni e molte persone con malattie gravi, magari bisognose di interventi, non possono essere ricoverate”.

Lo stesso Monsignor Olivero era stato colpito dal Covid durante la primavera. Le sue condizioni erano tanto gravi da richiederne il ricovero in terapia intensiva. “Sono stato vicinissimo alla morte”, aveva raccontato il vescovo di Pinerolo dopo essere guarito. Monsignor Derio Olivero ha successivamente pubblicato il libro “Non è una parentesi”, per raccontare l’esperienza vissuta in ospedale e offrire uno spunto per la costruzione di un futuro migliore.

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