Caso Isabella Noventa: chi era la vittima e dov’è finito il corpo

Isabella Noventa, per l’omicidio del gennaio 2015 attesa oggi la sentenza della Cassazione dopo le condanne nei primo grado e in appello

Isabella Noventa
Isabella Noventa (foto Facebook Quarto grado)

Oggi è il giorno della sentenza della Cassazione sul caso di Isabella Noventa dopo i due gradi di giudizio che hanno visto la condanna a trent’anni dei fratelli Freddy e Debora Sorgato e di Manuela Cacco. I fatti risalgono al gennaio 2015 quando la donna fu attratta in una trappola organizzata dai tre per ucciderla.

La vittima e Freddy erano stati fidanzati anche se il loro rapporto fu sempre burrascoso. Freddy era molto geloso, la sorella non gradiva la sua presenza e con la complicità di Manuela Cacco, loro amica, uccisero la 55enne, impiegata come segretaria ad Albignasego.

Così, secondo le sentenze, i fratelli Sorgato organizzarono una serata nella loro villa di Noventa Padovana per eliminarla. Il corpo della segretaria non fu mai trovato e la mamma della vittima qualche anno fa morì senza sapere dove poter piangere la figlia.

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Isabella Noventa, il tentato depistaggio

In varie interviste Freddy Sorgato ha sostenuto di essere stato l’ultima persona a vedere Isabella viva, in piazza a Padova. Le telecamere di videosorveglianza gli darebbero ragione ma in tribunale è stata portata la tesi che fu tutta una messa in scena e che la donna con il giubbotto bianco e la borsa era Manuela Cacco che si fingeva la vittima per depistare le indagini e far credere all’allontanamento volontario.

La Cacco sarebbe stata innamorato fino all’ossessione di Freddy tanto da pianificare con i due fratelli la morte di Isabella. Lei avrebbe infatti vestito i panni della vittima per mostrarsi alle telecamere mentre i due (in particolare Debora) uccidevano la Noventa nella villa di proprietà di lui.

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