Maradona, il retroscena di Platini: “Io e lui insieme al Napoli”

Emerge un altro aspetto inedito della grande carriera di Diego Armando Maradona, il retroscena di Platini: “Io e lui insieme al Napoli”.

(MARWAN NAAMANI/AFP via Getty Images)

Si rinnova il ricordo di Diego Armando Maradona a meno di 48 ore dalla sua morte. Sono soprattutto gli ex colleghi sul campo di calcio a parlarne. Raccontano di retroscena inediti e i ricordi si mescolano. Ognuno ha un pensiero sul Pibe de Oro, un’emozione vissuta insieme dentro e fuori dal campo di calcio. C’è Michel Platini, ad esempio, che con il grande campione scomparso in Argentina ha avuto un rapporto di rivalità, ma nello stesso tempo di grande rispetto. Il loro abbraccio all’International Sports Conference nel dicembre 2012 ne è la testimonianza.

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Maradona e Platini insieme a Napoli: il sogno che stava per realizzarsi

Michel Platini racconta a La Gazzetta dello Sport di quando il Napoli stava per diventare davvero la squadra più forte al mondo. Questo il retroscena: “Non so se l’Avvocato Agnelli sognasse una Juve con me e Maradona assieme, ma Dal Cin aveva provato a portarmi al Napoli. Gli avrei lasciato la maglia numero 10 perché era a casa sua e io avrei preso la 20, che vale il doppio…”. Il grande campione francese ripercorre nell’intervista le tappe della sua amicizia con Diego Armando Maradona.

Parla così del loro primo incontro: “La prima volta ci eravamo incontrati a Buenos Aires nel giugno 1979, l’indimenticabile Argentina-Resto del Mondo. C’eravamo io, Rossi, Tardelli e Boniek, allenati dal vostro Enzo Bearzot che mi aveva voluto in squadra. Dall’altra parte i campioni del 1978 con Diego ancora giovanissimo. Un ragazzo già grande come Pelé, Cruijff, Ronaldo e Zidane: i campionissimi che segnano un’epoca”. Non vuole fare confronti con sé stesso Platini, ma di Maradona parla in questi termini: “Penso che Diego sia stato una persona molto gentile e generosa in un mondo che però l’ha aiutato poco. Tutti quelli che lo frequentavano dicevano che fosse molto simpatico, ma forse non gli hanno dato quello di cui aveva veramente bisogno”.

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