Stefano Ricci e Gianni Forte, attori e registi teatrali: chi sono, esordi e successo a livello internazionale, cosa fanno oggi.
Attori e registi teatrali, Stefano Ricci e Gianni Forte sono attualmente i direttori artistici della Biennale del Teatro di Venezia. La loro formazione avviene sotto la guida di Luca Ronconi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e successivamente alla New York University con Edward Albee. Vincitori di numerosi premi, tra cui proprio quello alla Biennale di Venezia e il Premio Gibellina/Salvo Randone per il Teatro, hanno rappresentato il teatro italiano nel mondo. Sono molto conosciuti e attivi in Francia, dove hanno recitato a Parigi, Rouen, Marsiglia, Lione e Nantes.
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Hanno inoltre preso parte a decine di festival internazionali, da Bruxelles a Spalato, da Lubiana a Londra, passando per Berlino, Madrid e Mosca, solo per restare nelle grandi capitali europee. Hanno poi portato in scena i loro spettacoli nel centro e sud America, in Brasile, Messico, Argentina e Uruguay. TROIA’S DISCOUNT del 2006 è la loro prima grande rappresentazione, a cui seguono altre importanti produzioni, che li hanno resi davvero famosi in tutto il mondo. Ploutos, tratto dalla tragedia di Aristofane e prodotto dal Teatro di Roma, per la regia di Massimo Popolizio, ha ottenuto il premio della Critica come miglior testo Biennale Venezia Teatro 2009.
Nel 2010 una loro performance viene ospitata dalla Fondazione Alda Fendi, ma è solo un esempio di una lunga serie di produzioni che ottengono il supporto di grandi firme, di enti e fodnazioni. Uno dei loro spettacoli, qualche anno fa, è rimasto in cartellone per 4 settimane in stagione al Teatro MC93 di Bobigny, Parigi. Hanno recitato al Teatro Argentina di Roma e sempre nella Capitale sono stati in cartellone al Romaeuropa Festival. Nel 2014 ricci/forte dirigono come Maestri la XXIII edizione dell’École des Maîtres, il più importante corso internazionale di perfezionamento teatrale per attori europei, che avviene in maniera itinerante. Nei loro spettacoli si spazia dal tema delle violenze domestiche al tributo all’universo poetico di Pier Paolo Pasolini.
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