Basilio Pompei, vaccinato a 103 anni: nato nell’anno della spagnola

La storia di Basilio Pompei, vaccinato a 103 anni: nato nell’anno della spagnola, l’anziano è stato insultato sui social.

(screenshot video)

Basilio Pompei, 103 anni, nato a Pontassieve, vicino a Firenze, quando la prima guerra mondiale stava per finire e il mondo ne stava per intraprendere un’altra, quella contro la spagnola. Il ‘nonnino’ è stato vaccinato nella Rsa Villa San Biagio a Dicomano, nel Mugello e si è trovato per questo al centro delle polemiche. Frasi davvero sconcertanti, quelle che fortunatamente non ha letto sui social, ma che probabilmente gli sono state riferite.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Covid-19 Italia: primo caso a novembre 2019, una donna di 25 anni

Chi è Basilio Pompei, simbolo della lotta al Coronavirus

Qualcuno ha scritto: “A 103 anni, facevano prima a prendergli le misure della cassa da morto, anziché fargli il vaccino”. Altri sostengono: “Facciamo morire i quarantenni e vacciniamo i centenari”. Il primo a difendere Basilio Pompei è stato Giampaolo Giannelli, vice coordinatore provinciale di Forza Italia a Firenze: “Gli ho detto che forse era stato nello stesso reggimento di mio nonno, che pure era del ’18 e che era di San Francesco di Pontassieve. E lui, subito: come no, Guido! Se lo ricordava e mi ha detto lui il nome, eppure, mio nonno è morto da 40 anni”.

Una grande lucidità e una grande forza d’animo, dunque, da parte di quest’anziano, che ha voluto raccontare la sua storia in un’intervista al ‘Corriere della Sera’: “Io sono nato nel 1918, c’era la guerra e mio padre era soldato. Era l’anno della Spagnola, anche se a dire la verità, ne ho solo sentito parlare. Però, sono nato all’ospedale quando tutti nascevano in casa: mia madre era sola e stava attenta a non perdere il suo figliolo. Allora, prese e andò a partorire all’ospedale. Prima, erano nate due sorelle e dopo di me due maschi. Di tutti noi, sono rimasto solo io”. Alle polemiche, lui replica così: “Possono dire quello che vogliono. La gente non c’è tanto da ascoltarla, che poi, un secondo dicono una cosa e il momento dopo ne dicono un’altra. Io, se c’è da fare il vaccino, me lo fo e me lo feci”. Una storia di grande forza d’animo, la sua. Diventato in un attimo il personaggio simbolo di questa campagna vaccinale epocale.

Impostazioni privacy