Ostia, morto un 52enne colpito con uno schiaffo perché orinava in strada

E’ successo nel Lazio, precisamente ad Ostia. Un uomo di 52 anni è deceduto perché era stato preso a schiaffi reo di aver orinato in strada

(ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

E’ deceduto all’Ospedale “Grassi” di Ostia un clochard di 52 anni. L’uomo sei giorni fa era stato preso a schiaffi perché aveva orinato in strada. A colpire il 52enne di nazionalità polacca sarebbe stato un uomo di 50 anni di Ostia. L’uomo sarebbe uscito fuori di casa dopo aver visto il clochard urinare tra due cassonetti della spazzatura. Inizialmente i due si sono resi protagonisti di una accesa discussione ma successivamente l’uomo di Ostia avrebbe colpito con ripetuti schiaffi e pugni il clochard. Alcuni testimoni avrebbero chiamato il pronto soccorso in seguito per sincerarsi delle condizioni, apparse subito molto gravi, del senza tetto.

Ti potrebbe interessare anche->Covid-19, le conseguenze dell’isolamento nei ragazzi

Il 52enne polacco, senza fissa dimora, è stato trasportato d’urgenza nella struttura sanitaria “Grassi” di Ostia, l’uomo sarebbe stato subito identificato dai medici e dal personale sanitario in quanto il 31 dicembre scorso era stato ricoverato per un trauma cranico, in quel caso per ragioni ancora in corso di indagini da parte degli inquirenti.

L’aggressore ha confessato il tutto alla Polizia

L’aggressore non si sarebbe opposto alle domande della Polizia e avrebbe confessato il tutto senza indugi di parole, anche perché l’accaduto sarebbe stato ripreso da alcune telecamere delle attività commerciali presenti sul luogo del fatto. In aggiunta ci sarebbero state anche delle testimonianze dirette sull’accaduto. La situazione, adesso, per l’uomo ostiense si è aggravata ulteriormente in quanto il clochard è deceduto. Nelle prossime ore spetterà alle Autorità Giudiziarie competenti prendere decisioni in merito sulla circostanza che, però, appare più chiara che mai.

Ti potrebbe interessare anche->Giovane mamma morta: non va dal dentista per paura del Coronavirus

Impostazioni privacy