Conte dimissioni: governo ter o elezioni

Conte, governo ancora in bilico sulla relazione di Bonafede. In caso di caduta o nuova maggioranza o si va al voto anticipato

Conte dimissioni mattarella
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Giuseppe Conte sale al Quirinale. Già oggi potrebbe conferire con il Presidente della Repubblica Mattarella sulla crisi di governo. Ottenuta la fiducia in Camera e Senato la settimana scorsa, il pericolo caduta dell’esecutivo non è scongiurato.

Dai voti dei due rami del Parlamento è emersa una maggioranza debole, soprattutto al Senato. Il prossimo scoglio del governo è il voto sulla relazione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Come per la fiducia, se alla Camera i numeri sono più certi e sicuri, al Senato la maggioranza rischia di andare sotto e in tal caso le dimissioni dell’esecutivo sarebbero dietro l’angolo.

Il voto è previsto mercoledì ma potrebbe slittare anche a giovedì. Per la fiducia al Senato i voti sono stati 156. Secondo le previsioni è difficile che questo risultato possa ripetersi. Salvo assenze giustificate, i voti certi al momento sono 145, così divisi: 36 Partito Democratico, 92 Movimento 5 Stelle, 6 Liberi e Uguali, 5 del nuovo gruppo Maie e dovrebbero essere 6 su 8 delle Autonomie. Casini infatti non è certo del voto favorevole così com’è incerta la presenza della senatrice a vita Elena Cattaneo.

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Conte, governo in bilico: le prospettive

Martedì fece notizia l’arrivo a Roma della senatrice a vita Liliana Segre. Al momento non si hanno notizie in merito ma è probabile la sua assenza. Sarebbe quindi un altro voto mancante per la maggioranza. Nel caso il governo non dovesse avere i numeri a Palazzo Madama si cercherà di formare una nuova maggioranza con la regia del Capo dello Stato; se non si riuscisse a formare, si andrà a elezioni anticipate.

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I voti contrari alla relazione dovrebbero essere 136 e al momento non si conoscono le intenzione dei senatori renziani. L’ex ministra Teresa Bellanova ha affermato che la relazione del ministro sarà valutata. Ha anche aggiunto che se è improntata sulla politica degli ultimi tempi voteranno no. Non è esclusa l’astensione.

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