Salvatore Antibo pronto per l’intervento chirurgico: “Finalmente”

L’ex campione olimpico Totò Antibo sarà operato alla testa per ridurre il numero di attacchi epilettici: intervistato da PalermoLive, ha raccontato le sue sensazioni.

Salvatore Antibo pronto per l'intervento chirurgico
Tony Duffy/Allsport

Venerdì 5 febbraio Salvatore Antibo, soprannominato Totò, finirà sotto i ferri in una struttura vicina a Catanzaro. L’ex mezzofondista italiano deve essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa per diminuire la frequenza degli attacchi epilettici che da tempo lo affliggono. Proprio a causa dell’epilessia l’ex atleta arrivò inaspettatamente ultimo ai mondiali di Tokyo del 1991 per una crisi durante la gara.

Recentemente aveva spiegato alla Gazzetta dello Sport di avere una media di 60 attacchi epilettici mensili, il cui numero si sarebbe potuto ridurre solo attraverso l’operazione. Antibo aveva raccontato di essere in attesa dell’intervento da giugno, ma a causa dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia era stato posticipato.

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Le parole di Salvatore Antibo sull’imminente intervento

L’ex campione olimpico si trova già da alcuni giorni ricoverato in ospedale in attesa dell’operazione chirurgica alla testa. Intervistato da PalermoLive, ha rivelato le sue sensazioni in merito. “Finalmente è arrivata questa possibilità – ha spiegato – Sono consapevole che in realtà non sarò completamente guarito, ma sapere che le crisi epilettiche verranno quantomeno dimezzate è già un grande risultato”.

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Salvatore Antibo ha descritto l’iter dei prossimi giorni nella struttura ospedaliera, sottolineando che si è già dovuto sottoporre a diversi tamponi, risultando negativo al Covid. “Adesso mi aspettano ulteriori esami – ha detto – e infine, per valutare la situazione del cranio tramite Tac, dovrebbero raggiungermi il presidente della Lega Italiana contro l’epilessia e un altro professore da Messina”. L’ex mezzofondista ha spiegato di voler dedicare la buona riuscita dell’intervento chirurgico “a tutta la gente che mi vuole bene”.

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