Covid, anticorpi monoclonali: l’esperienza della prima italiana curata

Claudia Disi, la prima italiana curata allo Spallanzani con anticorpi monoclonali anti-Covid, ha raccontato a “Il Messaggero” la sua personale esperienza di guarigione.

covid, anticorpi monoclonali, la prima italiana curata racconta la sua esperienza
Alexander Koerner/Getty Images

Una febbre alta che non passava, poi il ricovero per Covid con l’immediata guarigione. Claudia Disi, un’insegnate di 54 anni, grazie alla cura con anticorpi monoclonali dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma ha sconfitto il virus nel giro di qualche giorno. Si tratta della prima italiana a cui sono stati somministrati gli anticorpi prodotti in laboratorio, che secondo gli esperti rappresentano la svolta nella lotta al Covid. “Il Messaggero”, in un articolo scritto da Mauro Evangelisti, ha raccontato la sua guarigione-lampo.

Ti potrebbe interessare anche -> Anticorpi monoclonali Covid: costo, effetti collaterali e a cosa servono

Anticorpi monoclonali anti-Covid: la guarigione di Claudia Disi allo Spallanzani

Era la vigilia di Natale, la donna era ricoverata a Roma presso lo Spallanzani e la febbre non accennava a diminuire rispetto ai 39,5°C. Claudia Disi, che oltre al virus doveva far fronte alla sclerosi multipla che l’ha colpita, temeva di prendere anche altre malattie in ospedale, ma alla fine il ricovero si è rivelato necessario. “Per una settimana ho avuto la respirazione assistita, ma non sono finita in terapia intensiva – ha raccontato l’insegnante – la febbre scemava solo grazie al cortisone, poi però risaliva”.

La donna ha spiegato che i medici non riuscivano a capire perché non guarisse, così le fecero una broncospia, da cui emerse la presenza del virus nonostante la negatività del tampone. A dicembre gli anticorpi monoclonali anti-Covid non erano ancora stati autorizzati in Italia, a differenza degli Stati Uniti, dove erano stati somministrati con ottimi risultati anche a Donald Trump. Così i vertici dello Spallanzani chiesero una fornitura “per uso compassionevole”. “Tutto è successo il 24 dicembre – ha raccontato Claudia Disi – Ho dovuto firmare una liberatoria perché si trattava di una cura sperimentale, ma non ho avuto né dubbi né paura”.

Ti potrebbe interessare anche -> Covid: trattamento Lilly con anticorpi monoclonali riduce ricoveri e decessi

La vigilia di Natale i medici le misero la flebo in vena per procedere alla somministrazione degli anticorpi monoclonali e da quel momento iniziò a guarire, riacquistando in poco tempo le forze. “Già all’indomani mi sentivo bene – ha spiegato l’insegnante – dopo una settimana sono stata dimessa in tempo per trascorrere il Capodanno con mio marito e mio figlio”. Dopo la guarigione, per ringraziare il personale medico, Claudia Disi ha inviato una lettera all’ospedale Spallanzani. “Danno davvero l’anima”, ha sottolineato l’insegnante riferendosi ai dottori e agli infermieri.

Impostazioni privacy