Ultimo Paradiso, dove è girato il film con Scamarcio

Ultimo Paradiso, dove è girato il film con Scamarcio

Ultimo Paradiso, dove è girato il film di Scamarcio
Ultimo Paradiso, dove è girato il film di Scamarcio

Ultimo Paradiso è un film originale Netflix prodotto da Scamarcio, nella pellicola di parla di amore, sud e mondo contadino, il tutto ambientato in un’Italia degli anni ’50 dove tutto era diverso e le regole erano scritte diversamente.

Il film è prodotto da Netflix e Lebowski con Silver Productions, è disponibile dal 5 Febbraio sulla piattaforma, e ci porta indietro nel tempo in Puglia, povera dove quello che contava davvero era la terra, chi la possiede e chi sfrutta i contadini.

Ultimo paradiso, dove è girato, la trama

Nel film ci troviamo Ciccio interpretato da Scamarcio, un contadino di quarant’anni sposato con Lucia, interpretata dalla bella Valentina Cervi, con un figlio di sette anni.

Ciccio è un uomo di carattere, oltre ad essere uno sciupa femmine, sogna di cambiare il mondo, tanto da diventare il capo dei suoi compaesani cercando di ribaltare coloro che sfruttano i più deboli.

L’uomo è segretamente innamorato di Bianca, interpretata da Gaia Bermani, la figlia di Cumpà Schettino, Antonio Gerardi, il quale è un proprietario terriero mafioso che sfrutta da anni i suoi contadini.

Ciccio vorrebbe scappare con la bella Bianca, ma non appena Schettino viene a sapere della loro tresca, tutto precipita e niente sarà come prima.

L’intero film è girato tra Gravina, Bari e Trieste. Ecco le parole di Scamarcio riguardo il film “Ho ritrovato in questa storia la lotta di classe e anche la dinamica di chi scappa e ha nostalgia delle proprie radici.

L’Italia è un paese che ha prodotto un’immigrazione importante, sono almeno sessanta milioni di italiani che vivono all’estero.

Nel film ci sono personaggi tridimensionali, non il solito buono e cattivo, ci sono anche molte atmosfere che ho vissuto da bambino. Per me non è un ritorno alla terra, perché io in realtà non me ne sono mai andato davvero dalla Puglia.”

Il regista Rocco Ricciardulli ha spiegato l’attualità del film: “Quello che abbiamo visto negli anni Cinquanta, non è poi così diverso da quello che stiamo vivendo oggi. C’è ancora lo stesso sfruttamento, ma ora le vittime sono gli extracomunitari, i quali guadagnano 2 euro all’ora.”

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Lo scopo di aver scelto come location la Puglia, è quello di fare un viaggio nella Italia contadina, in un periodo che va tra il secondo dopoguerra e il boom economico.

I paesaggi dell’entroterra di Gravina di Puglia, sono maestosi, la zona infatti è amata da tutti coloro che fanno un turismo lento, sostenibile e a contatto con la natura.

Qui possiamo trovare il Sentiero dell’Acqua e della Pietra, uno dei cammini pugliesi più belli, il quale attraversa il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, una zona fatta di canyon, rocce spettacolari e pieno zeppo di falesie e laghetti.

Nel film viene mostrata anche l’Area naturalistica di Capotenda, è una delle zone più affascinanti nel territorio che circonda Gravina. Questa area geografica sorge alle pendici del Colle di Botromagno, ed è uno dei posti più belli da visitare in Puglia.

L’area è divisa in due parti, una più ampia a ridosso del torrente Gravina, e una più stretta e ripida, la quale contiene rocce spettacolari, dove i locali erano soliti fare il bagno d’estate.

Alcune scene del film sono state girate nel centro storico di Gravina, tra i borghi e i vicoli sospesi tra le rocce. La cittadina sorge a 400m sul livello del mare, è circondata da ulivi e macchia mediterranea.

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