Napoli, Antonio Bassolino ancora in campo: “Mi candido a sindaco”

Napoli, Antonio Bassolino annuncia la sua candidatura a primo cittadino della città partenopea: “Sento di mettermi al servizio della città”

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Antonio Bassolino, Getty Images

A 74 anni Antonio Bassolino non ci sta a restare a casa e a lasciare quello che ha fatto per tutta la vita, la politica. Sembrava che la scelta fosse quella quando ormai più di dieci anni fa aveva lasciato la guida della Regione Campania. Ma il richiamo è forte.

Qualche ora fa il politico originario di Afragola ha ufficializzato su Facebook ciò che qualcuno aveva già intuito mesi fa dopo varie interviste e attività sui social. Come nel 1993 si candiderà a sindaco di Napoli.

Per il capoluogo campano alcuni nomi sono già stati ufficializzati. Nel segno della continuità con De Magistris c’è Alessandra Clemente e nel centrosinistra sembra che Bassolino debba sgomitare con la concorrenza dell’ormai ex ministro Sergio Costa e Vincenzo Amendola anche se da Pd al momento tutto tace. “Sento il dovere di mettermi al servizio della città: con la passione di sempre”, ha scritto su Facebook.

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Antonio Bassolino, il sindaco del Rinascimento napoletano

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Bassolino è un ex Pci, primo sindaco della città partenopea del Pds ed eletto direttamente dai cittadini con la legge entrata in vigore quell’anno. Fu protagonista del cosiddetto Rinascimento napoletano e nel 1998 vinse di nuovo le elezioni. Viene ricordato come il sindaco che liberò piazza Plebiscito, trasformandola da mega parcheggio a isola pedonale.

Mi candido a Sindaco di Napoli. Fare il Sindaco è stata l’esperienza più importante della mia vita e sento il dovere di…

Pubblicato da Antonio Bassolino su Sabato 13 febbraio 2021

In quello stesso anno vinse di nuovo le elezioni e fu anche nominato Ministro del Lavoro nel governo di Massimo D’Alema. Dopo l’omicidio da parte delle Br a Bologna del suo consulente Massimo D’Antona abbandonò la carica ministeriale.

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Nel 2000 si candidò e vinse le elezioni come presidente della Regione e fu confermato per il secondo mandato nel 2005. È stato coinvolto in varie inchiesta giudiziarie soprattutto in merito alla crisi rifiuti quando era governatore. È stato assolto da ogni accusa.

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