Colore Regioni,Emilia Romagna verso l’arancione, Abruzzo rischia il rosso

Colore Regioni, Marche ed Emilia Romagna verso l’arancione, Abruzzo rischia il rosso

Cambio Colore, il Ministero della Salute comunicherà oggi i colori delle regioni
Cambio Colore, il Ministero della Salute comunicherà oggi i colori delle regioni

Oggi spetterà al Ministero della Salute, decidere il colore delle regioni. In Umbria l’occupazione delle terapie intensive è giunta al 59%, mentre la Valle D’aosta sembra avere numeri bassi e da zona bianca.

Tutti attendono i dati ufficiali del Ministero sul Coronavirus, mentre la decisione spetta sempre a chi di dovere sui colori e le zone dell’Italia, attualmente le regioni stanno contando i numeri delle terapie intensive.

Coloro che sono più ottimisti sono il Piemonte, il Lazio e Friuli Venezia Giulia, per loro è ferma decisione di lasciarle in zona gialla. Mentre i contagi e soprattutto i ricoveri aumentano in Emilia Romagna, l’assessore regionale dell’Emilia Romagna attende le decisioni del governo, ed è già consapevole di tornare in zona arancione.

Le regioni che fino a ieri erano più a rischio, secondo i dati erano la Lombardia, dove ci sono quattro comuni in lockdown, e le Marche, dove i contagi sembrano essere fuori controllo nella provincia di Ancora.

In Abruzzo sembra esserci una situazione più difficile e delicata, dove ci sono due capoluoghi in zona rossa, Pescara e Chieti. Venerdì, invece c’è il rischio che tutta la regione arrivi oltre l’indice RT del 1.20, questo è il limite per esser dichiarata zona rossa.

L’agenzia Nazionale per i servizi sanitari ha acceso un campanello d’allarme per l’Umbria, dove più del 60% dei posti in terapia intensiva è occupato dai pazienti Covid ed dove è stata rilevata una presenza di varianti inglese e brasiliana.

Colore regioni, cosa accade nelle terapie intensive?

Mentre a livello nazionale le terapie intensive sembra calare, le uniche regioni che sembrano avere dei numeri critici sono: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Bolzano e l’Umbria.

Il Friuli Venezia Giulia ha visto scendere il suo indice RT da 0.9 a 0.8 perciò sembra che la zona arancione sia stata evitata, le indiscrezioni dei giorni scorsi si sono rivelate fasulle.

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Il governatore del Friuli è fiducioso sul fatto che la regione rimarrà in zona gialla, e attende la decisione di oggi che verrà annunciata dall’Istituto superiore di sanità nazionale. I contagi e i ricoveri sono in netto calo, perciò non ci dovrebbero essere cambiamenti radicali, sono cambiamenti incoraggianti ma che non devono far abbassare la guardia per nessun motivo.

In Piemonte la situazione sembra alquanto stabile, i numeri sembrano fissi a quelli da zona gialla. Il presidente della Regione Alberto Cirio comunica che la situazione non sembra essere peggiorata, l’indice RT è lievemente in crescita ma comunque rimane sotto l’1%. L’ufficialità dei dati e il colore della regione spetta sempre al Comitato scientifico e al Ministero della Salute.

Anche il Lazio schiva il passaggio alla zona arancione mantenendo i numeri al di sotto dell’1%. Dovrebbe rimanere in zona gialla proprio per via della riduzione dei suoi focolai, e la riduzione dei posti letto in terapia intensiva.

Infine la Valle D’Aosta sarebbe la prima regione ad avere dei dati da zona bianca, per la terza settimana consecutiva sembra avere meno di 50 contagi ogni 100.000 abitanti. I ricoveri in ospedale sono solo 8, di cui 2 in terapia intensiva. Se riuscisse a passare in zona bianca, cadrebbero tutti i divieti e le misure restrittive, sia palestre, cinema, teatri e lo sci amatoriale riprenderebbero senza problemi. Vedremo come si comporterà il Ministero della Salute nella decisione di quest’oggi.

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