Prato, un uomo si è suicidato all’interno della sua agenzia viaggi

Prato, un uomo si è suicidato all’interno della sua agenzia viaggi. Il motivo del gesto è riconducibile alla crisi provocata dalla pandemia

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Un uomo di 68 anni si è tolto la vita all’interno della sua agenzia viaggi. E’ accaduto a Carmignano, in provincia di Prato. I carabinieri, nell’agenzia, hanno ritrovato un biglietto d’addio dove l’uomo ha spiegato che non ce la faceva più a vivere in questa situazione di crisi.

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Prato, parla il sindaco di Carmignano: “Massima vicinanza alla famiglia”.

Il sindaco di Carmignano, Edoardo Prestanti, ha scritto una nota ufficiale di vicinanza alla famiglia dell’uomo. Ecco il contenuto: “Da parte della giunta comunichiamo la massima vicinanza alla famiglia a cui si accompagna la riflessione su come questo tragico fatto sia conseguenza di una situazione nazionale critica, dove le attuali misure non sono sufficienti a tutelare le categorie di lavoratori maggiormente colpite”.

I carabinieri, in ogni modo, sono al lavoro per cercare di fare chiarezza sulla dinamica dell’accaduto. Come riportato dai media locali, l’agente di viaggio è stato trovato morto dalla sua socia e da un amico, che da un paio di ore non avevano più sue notizie. Sul posto è intervenuto il personale sanitario, che ha solo potuto constatarne il decesso per suicidio. L’uomo gestiva la sua agenzia di viaggio da 25 anni.

Nell’agenzia è stato trovato anche un biglietto scritto dall’uomo. Nel biglietto, l’uomo, ha scritto che non ce la faceva più a vivere in questa situazione di incertezza e crisi. Inoltre ha chiesto scusa al fratello, alla socia e al padrone della casa dove viveva. Doveva ancora pagare alcune mensilità arretrate.

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Inoltre ai microfoni de “La Nazione” e del “Tirreno” ha parlato Eimar Manfredi, titolare di un bar accanto all’agenzia. Ecco le sue parole: “E’ una vittima del Covid anche lui. Siamo abbandonati a noi stessi. Non lavoriamo più o comunque lavoriamo poco, ma le spese ci sono. Chiederò agli altri commercianti di organizzare un gesto simbolico: penso alla chiusura per due ore delle nostre attività, per ricordare a tutti che non abbiamo aiuti. Da un anno chiedo una riduzione dell’affitto e non ho ottenuto niente. Ho preso 2.800 euro di ristori. Sono spiccioli, che ci faccio? La verità è che tutti se ne fregano e il cerino resta in mano a noi”.

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