Amazon, lavoratori in protesta: indetto il primo sciopero nazionale

Le trattative tra Amazon e i sindacati sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera non sono andate a buon fine: il 22 marzo ci sarà il primo sciopero generale in Italia. Previsti disagi sulle consegne delle merci.

il 22 marzo lo sciopero dei lavoratori amazon
Sean Gallup/Getty Images

Attraverso un comunicato congiunto di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti è stato reso noto che è stato indetto per lunedì 22 marzo uno sciopero generale nazionale di 24 ore di tutto il personale della filiera di Amazon. Lo sciopero coinvolge sia gli addetti degli hub che gli addetti alle consegne, riguardando tutti i dipendenti diretti e soggetti al contratto di logistica, movimentazione e distribuzione delle merci che operano per Amazon Logistica e Amazon Transport.

Si tratta della prima protesta a livello unitario dei lavoratori di Amazon in Italia. Negli anni passati c’erano già state alcune agitazioni, ma solamente a livello locale e non nazionale. La protesta più significativa risale al novembre del 2017, quando si fermò il polo logistico di Piacenza. Lo sciopero registrò uno stop del 60% dei dipendenti “garantiti”.

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Filiera Amazon in sciopero: il motivo della protesta

I sindacati puntavano a un accordo che portasse a migliorare le condizioni di lavoro e salariali su tutto il territorio, specialmente in seguito al cambiamento dei ritmi dovuto alla pandemia. Nella nota ufficiale delle tre sigle sindacali si legge che la trattativa con Assoespressi sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon “si è interrotta bruscamente a causa dell’indisponibilità dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste”.

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Oggetto della discussione, la verifica dei turni, dei carichi e dei ritmi di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali e il rispetto delle normative su salute e sicurezza. Dopo l’interruzione delle trattative, i sindacati hanno così chiesto ai 40mila lavoratori della filiera Amazon, di cui solo 9mila diretti, di fermarsi il 22 marzo.

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