Non accenna a calare la tensione tra Casa Bianca e Cremlino: il presidente americano, Joe Biden, ha detto in un’intervista tv di ritenere che Vladimir Putin sia un assassino. Il Presidente americano in una lunga intervista rilasciata all’emittente Abc News durante la trasmissione Good Morning America, non ha usato giri di parole. Alla domanda del presentatore George Stephanopoulos: “Lei conosce Vladimir Putin. Pensa che sia un killer?”, la risposta è stata un secco: “Lo penso”.
Il presidente dalla Duma di Stato, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin dichiara: “Biden ha insultato i cittadini del nostro Paese con la sua dichiarazione. Si tratta di isteria dovuta all’impotenza”, e aggiunge “Putin è il nostro presidente, gli attacchi contro di lui sono attacchi alla Russia“.
Dopo la diffusione del rapporto dell’intelligence Usa, secondo il capo della Casa Bianca Putin autorizzò le operazioni per denigrare Biden e aiutare Donald Trump, minando la fiducia nel processo elettorale ed esacerbando le divisioni socio-politiche degli Stati Uniti.
Non è la prima volta che il Cremlino prova ad interferire: già nel 2016, infatti, uscì fuori che la Russia aveva favorito la vittoria di Trump, ritenuto più manipolabile della sua avversaria democratica Hillary Clinton e maggiormente allineato agli obiettivi strategici russi, come l’indebolimento della Nato. A differenza di quattro anni fa, però, nei mesi scorsi, come si legge nel documento, “un elemento centrale della strategia portata avanti dai russi è stata l’utilizzo di personaggi vicini al mondo dell’intelligence per promuovere narrazioni – comprese alcune notizie fuorvianti o non comprovate contro Joe Biden – e influenzare media, funzionari e personaggi pubblici statunitensi, alcuni dei quali vicini all’ex presidente Trump e alla sua amministrazione”.
Le operazioni di influenza, si legge nel rapporto, sarebbero state ordinate dal presidente russo Vladimir Putin
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La nuova linea quindi è quella che il capo della Casa Bianca ha riassunto nella volontà di «camminare e masticare una gomma nello stesso tempo». Dove sarà possibile dialogare e lavorare con la Russia, nell’interesse nazionale degli Usa e dei loro alleati, lo farà; dove ci saranno divergenze, però, non farà concessioni.
Il Presidente americano aggiunge anche il fatto che lui stesso ha rimesso il rispetto dei diritti umani e la promozione della democrazia al centro della politica estera americana, e ciò gli impedisce di tollerare gli abusi di Putin, come il tentativo di eliminare il suo oppositore Navalny.
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