I 70 anni di Francesco De Gregori, dal disco con Venditti alla censura: tre curiosità inedite

Il 4 aprile 2021, il giorno di Pasqua, Francesco De Gregori il Principe della musica italiana compie 70 anni: ecco tre curiosità davvero poco conosciute.

Francesco De Gregori curiosità 70 anni

Oggi, 4 aprile 2021, giorno di Pasqua il Principe dei cantautori italiani Francesco De Gregori compie 70 anni. Una cifra importante per uno degli artisti più amati, autore di alcune delle pietre miliari della musica italiana, da “Alice” e “Rimmel” da “Generale” a “Titanic” passando per “Bufalo Bill”.

Una traguardo che, al di la delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria della pandemia da coronavirus Covid-19, il Principe, che nel frattempo è divetanto anche social, festeggerà in maniera molto riservata. Come tutte la sue vicende familiari del resto. Meno riservate sono invece alcuni curiosità che riguardano la sua carriera. Vediamole nel dettaglio

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Partiamo dal soprannome, il Prinicipe. E’ una invenzione di Lucio Dalla che durante il tour (con successivo disco doppio live) “Banana Republic” apostofrò così De Gregori rendendo omaggio al suo modo elegante ed aristocratico di suonare la chitarra.

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Passimo poi al debutto il primo disco di Francesco De Gregori, “Theorius Campus”, anno 1972 pubblicato in coabitazione con Antonello Venditti di cui, nonostante alcuni anni di dissapori, è molto amico. Il disco è composto da dodici canzoni ed è diviso quasi a metà.

Sei singoli per Venditti tra cui “Roma Capoccia” e “Sora Rosa”, quattro singoli per De GregoriSignora Aquilone”, “Dolce signora che bruci”,La casa del pazzo” eLittle Snoring Willy” e tre in featuring “Vocazione 1 e 1/2” eIn mezzo alla città”. Il motivo della scelta è legato al fatto che il patron della RCA, la casa discografica con cui Venditti e De Gregori erano sotto contratto non si fidava ad investire una cifra importante per la produzione del disco di due esordienti e optò per il disco condiviso.

Tre curiosità sui 70 anni di Francesco De Gregori

La censura. De Gregori per la durezza e la denuncia sociale dei suoi testi è finito spesso sotto le spire della censura, attiva in Italia almeno fino alla fine degli anni settanta. Due le censure clamorose.

Una riguarda “Alice” il primo disco singolo di De Gregori, anno 1973. La canzone, passata poi alla storia come una delle più importanti del Principe, arrivò ultima al concorso “Un disco per l’Estate” l’antenato del Festivalbar rischiò di non uscire.

Il testo delle canzone originale recitava: “Il mendicante arabo ha un cancro nel cappello” e venne cambiato in  “Il mendicante arabo ha qualcosa nel cappello”. Il motivo? Appariva come un riferimento al Presidente della Repubblica l’allora molto discusso Giovanni Leone.

L’altra è “Niente da capire” canzone del 1974. Il testo originale recita: “Giovanna io me la ricordo faceva dei giochetti da impazzire” sostituito, perchè il riferimento sessuale era troppo esplicito, con “Giovanna io me la ricordo ma è un ricordo che vale dieci lire”.

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