AstraZeneca, nuovi studi dell’Ema: non esclusa relazione con trombosi

AstraZeneca, nuovi studi dell’Ema. Massimo dopodomani ci saranno aggiornamenti. I benefici però restano maggiore dei rischi

AstraZeneca
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Sospeso in alcuni paesi, in corso le vaccinazioni in altri ma fino a una certa età: il vaccino AstraZeneca continua a far discutere dopo i decessi di alcune persone in Europa ore o giorni dopo la somministrazione.

Il vaccino era stato sospeso anche in Italia per poi riprendere perché la correlazione con la trombosi era stata esclusa. Lo stesso esito avevano dato anche gli esami autoptici effettuati in Italia.

Oggi però il caso ritorna perché l’Ema, l’Agenzia Europea per i medicinali, sta svolgendo nuovi studi e non è esclusa la correlazione con la trombosi, scrive Il Messaggero. Il quotidiano chiarisce che l’Ema sta facendo dei passi avanti, che potrebbe essere messo nero su bianco che il nesso c’è “anche se non è chiaro quale sia il meccanismo”.

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AstraZeneca, forse la somministrazione solo per alcune categorie

Vaccino AstraZeneca
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I benefici sono comunque maggiore dei rischi e gli eventi negativi sono rari. Bisogna approfondire chi può ricevere la somministrazione perché se l’Ema dovesse confermare l’ipotesi trombosi il vaccino potrebbe essere riservato solo a certe categorie di persone.

In Germania è al momento proibito a chi ha meno di sessant’anni. È stato anche rivelato che i tedeschi che hanno presentato problemi nella maggior parte di casi sono donne che hanno meno di cinquant’anni. Nei prossimi giorni l’Ema darà maggiori informazioni.

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Domani o giovedì ci sarà una conferenza stampa dopo che la Prac, (a commissione della farmaco vigilanza che valuta i rischi) avrà dato delle conclusioni che ora non è in grado di fornire perché le valutazioni sono in corso. Sembra insomma che il nesso ci sia ma bisogna aspettare la valutazione finale e soprattutto chiarire chi potrà ricevere il siero che spaventa gran parte dell’Europa.

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