Antonio Barracano, il sindaco del Rione Sanità: la vera storia

Antonio Barracano è il sindaco del Rione Sanità, la sua figura è la tipica presenza del sindaco rionale, una figura importante nella socialità.

Antonio Barracano, la vera storia dietro la commedia tra Eduardo e Don Luigi (Repertorio Identità Insorgenti)
Antonio Barracano, la vera storia dietro la commedia tra Eduardo e Don Luigi (Repertorio Identità Insorgenti)

Infatti il Don di Eduardo, ricalca la storia vera di Campoluongo, era un uomo dai capelli bruni e riusciva a tenere il quartiere in ordine. Infatti andavano da lui a chiedere alcuni pareri su come si dovevano comporre le vertenze del Rione Sanità.

Dalla commedia alla realtà il filo è sottile, infatti c’è stata una presenza massiccia dei “sindaci rionali”, tutt’oggi ci sono e riescono a dirigere alcune questioni, faccende e problemi senza avere il titolo di sindaco.

Si assegnano il ruolo di protagonista e attivista, nessuno conosce lo scopo o il reale motivo del perché lo fanno. Tutto quello che fanno sembra essere mirato ad una visibilità pubblica e anche a qualche tornaconto personale.

La commedia “Il Sindaco del Rione Sanità” scritta da Eduardo De Filippo venne rappresentata a Roma nel 1960. La commedia è incentrata sul protagonista che tutti conoscono come zio Campoluongo, detto “Naso di cane”, ovvero l’ultimo guappo del Rione Sanità.

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Antonio Barracano, la vera storia di come è nata la commedia

Tutto ebbe inizio nel 1957 quando Luigi andò al teatro San Ferdinando, dove Eduardo stava facendo delle prove per una commedia. Sul palcoscenico c’erano Luisa Conte ed Eduardo, la quale stava prendendo la donna in malo modo.

L’uomo vedendo la faccia irritata di Luigi, sospese le prove a teatro per poi farlo accomodare in una delle sedie in prima fila. Il protagonista della vicenda spiegò ad Eduardo che voleva invitarlo a Luglio per la “Festa do Monacone”.

L’attore rispose che se avesse avuto il tempo necessario e se gli impegni glielo avrebbero permesso ci sarebbe stato alla manifestazione. Colse l’occasione per chiedere la produzione di una commedia su Luigi, dove l’avrebbe rispecchiati ed onorato.

L’uomo divertito annuì sorridendo, perciò i giorni passarono e anche i mesi, quando ad un certo punto alle otto di sera di un Venerdì arrivò una telefonata nella sagrestia di San Vincenzo.

Eduardo era al telefono e disse che aveva bisogno di un passaggio da Roma a Napoli, e così fu. Dopo un quarto d’ora un automobile prelevò Eduardo per portarlo a Napoli e far si che partecipasse alla Festa del Monacone facendo finire i festeggiamenti per le tre di notte.

Alla fine della festa, Eduardo con Luigi e alcuni cantanti della serata si recarono al ristorante “Ragno d’Oro” al Vomero. Proprio in quell’occasione Eduardo confessò di aver terminato di scrivere una commedia su un uomo, una sorta di giudice popolare simile a Luigi.

Il protagonista fu entusiasta dell’idea e soprattutto della descrizione fatta da Eduardo. L’uomo invece temeva che Luigi potesse vantare grandi somme di denaro per la sua idea, invece Luigi non chiese nulla in cambio, ma bensì ringraziò l’idea di Eduardo.

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Ecco come Antonio Baraccano si mostra un uomo dell’800 leale e sincero

Luigi era un uomo dell’800 che ha avuto la fortuna di vivere ben 91 anni, non rispecchia assolutamente la figura del protagonista del film di Martone nel 2019.

Eduardo spese anche diverse parole nell’intervista fatta proprio nel 1979 dove ha dichiarato che Luigi era un uomo che riusciva a tenere il quartiere in ordine.

Infatti i Campolongo non facevano la “camorra”, anzi hanno sempre vissuto del proprio mestiere. Tutte le prime in teatro si presentava in camerino chiedendo se stesse disturbando, per poi mettersi seduto con la mano sul bastone.

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Lo stesso bastone che gli fu regalato da Totò, il quale a sua volta l’aveva ricevuto da un principe indiano. Il protagonista del film non dovrebbe essere un padrino, ma bensì un uomo che ha vissuto sulla propria pelle l’ingiustizia.

Ma per amore della giustizia e soprattutto per sfiducia negli uomini, cerca di farsela da sé con tutti i mezzi che aveva a disposizione. Infatti a distanza di anni i familiari del protagonista ringraziano a voce tonante Eduardo per ciò che ha fatto.

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