Delitto di Avellino, la chat tra i due fidanzati: “Quando li uccidiamo?”

Dalle chat tra Elena Gioia e Giovanni Limata al vaglio degli inquirenti emerge tutto l’odio della ragazza per la sua famiglia: i due per il delitto di Avellino sono accusati di omicidio volontario premeditato.

delitto di avellino, la chat di elena e giovanni

Le chat al vaglio degli inquirenti lasciano spazio a pochi dubbi: la 18enne Elena Gioia e il 23enne Giovanni Limata, la giovane coppia di fidanzati attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario premeditato dopo l’assassinio di Aldo Gioia, avevano parlato di sterminare l’intera famiglia della ragazza perché non approvava la loro relazione. Un piano che sarebbe stato ammesso dallo stesso Limata agli agenti della squadra mobile che lo hanno posto in arresto.

I due fidanzati però, davanti al Gip, si sono avvalsi al momento della facoltà di non rispondere alle domande. L’omicidio del padre della ragazza è stato commesso nella tarda serata di venerdì 23 aprile. Secondo quanto ricostruito, Aldo Gioia è stato ucciso dal giovane, dopo essersi introdotto nell’abitazione, con 14 coltellate. I suoi funerali si sono svolti ieri, martedì 27 aprile, nella chiesa di San Ciro ad Avellino.

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Delitto di Avellino: la chat tra i due fidanzati

I messaggi che si sono scambiati Elena e Giovanni sono stati depositati agli atti dell’inchiesta sul delitto. A riportare un estratto delle chat è stata La Repubblica Napoli. Nei giorni precedenti all’omicidio il 23enne le ha chiesto di vedersi e di passare insieme del tempo. La fidanzata le ha risposto di sì, ma solo dopo aver ucciso la sua famiglia. “Mi manchi”, si legge. “Anche tu, quando li uccidiamo?”.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il piano iniziale sarebbe stato di non lasciare alcun superstite nella casa: dopo l’uccisione del padre di Elena Gioia sarebbe dovuto toccare alla madre e poi alla sorella. A far saltare i programmi sarebbero state però le grida delle due vittime scampate alla furia omicida.

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“Allora io scendo comunque a butta’ la spazzatura, così non desto sospetti nè nulla – si legge in un messaggio della ragazza – tu sali con me e ti lascio la porta aperta e mi chiudo nella stanza; appena tu hai finito vieni da me e ce ne andiamo“. Nelle decine di chat analizzate, Elena aveva sottolineato con freddezza di odiare tutti i suoi famigliari. I legali starebbero valutando la possibilità di chiedere la perizia di uno psicologo.

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