Caso tamponi Lazio: a Lotito 12 mesi di inibizione

Il presidente della Lazio aveva già ricevuto 7 mesi di inibizione, ora salgono a 12: se la condanna dovesse essere confermata Lotito dovrà lasciare tutti gli incarichi federali. L’ammenda passa da 150 mila a 200 mila euro. Confermati 12 mesi ai medici.

Claudio Lotito
Conferenza stampa di presentazione del nuovo coach della Lazio woman allo stadio Olimpico di Roma.
Roma, 2 Febbraio 2021
© Marco Rosi / Fotonotizia

Il presidente della Lazio Claudio Lotito è stato punito dalla Corte d’appello federale. Il giudice Torsello ha così confermano l’accusa della Procura federale, elevando le pene del primo grado. Lotito è stato infatti condannato a 12 mesi di inibizione – ora si attente la decisione del collegio di garanzia del Coni che se confermasse il tutto indurrebbe il presidente della Lazio a lasciare ogni incarico tra gli alti piani del calcio. In tal senso questo accadrebbe anche perché Lotito aveva già nel 2021 ricevuto un condanna inibitiva di due mesi per il caso “agentopoli” – con la recente condanna supererebbe i 12 mesi e sarebbe costretto ad abbandonare gli incarichi da in seno alla federazione. Come riporta la Gazzetta dello Sport a sollevare dagli incarichi il presidente della Lazio sarebbe l’art.29 dello Statuto Figc che rende non eleggibili soggetti che abbiano siano stati colpiti da provvedimenti disciplinari sportivi per inibizione.

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Ai microfoni dell’Ansa Gian Michele Gentile, avvocato del presidente della Lazio Lotito ha dichiarato che: “La sentenza ha causato un inasprimento ancora maggiore in Claudio Lotito nel ritenersi vittima di un’ingiustizia. Il presidente considera questa costruzione accusatoria nei suoi confronti assolutamente infondata”. A pensarla diversamente però, come dimostrano i due gradi è stata la Procura federale e la Corte d’appello che ha confermato anche la pena per i medici Pulcini e Rodia a 12 mesi e al club una multa di 200 mila euro.

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La Lazio sperava in un ribaltamento della sentenza di primo grado, così come la Procura capeggiata da Giuseppe Chinè. La società ha già affermato che procederà ad avanzare appello presso il Collegio di garanzia del Coni – ultima spiaggia per Lotito, che spera in una decisione differente dell’ultimo grado di giudizio.

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