Luana D’Orazio, primi indagati per la sua morte sul lavoro

Primi indagati nell’ambito delle indagini sulla morte sul lavoro di Luana D’Orazio. Intanto sciopero a Prato venerdì prossimo, 7 maggio

Luana D’Orazio

La Procura della Repubblica di Prato, come appreso dall’Ansa da fonti vicine agli inquirenti, ha aperto un’inchiesta sulla morte di Luana D’Orazio, 22 anni e madre di un bimbo di 5 anni, e ha già iscritto due persone nel registro degli indagati. Le iscrizioni, al momento, sono un atto dovuto in quanto propedeutiche agli accertamenti tecnici che si stanno concentrando anche sulla valutazione del funzionamento dei dispositivi di sicurezza del macchinario tessile, un orditoio, che permette di preparare la struttura verticale della tela che costituisce la trama del tessuto, in cui è rimasta incastrata la giovane operaia il 3 maggio scorso mentre vi lavorava all’interno della ditta “Orditura Luana” di Montemurlo, in provincia di Prato.

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Stiamo valutando se e cosa non abbia funzionato nel macchinario, compresa la fotocellula di sicurezza. Abbiamo ricevuto i rilievi e nomineremo i periti per gli accertamenti tecnici sui documenti raccolti dalla polizia”. Così il pm di Prato, Nicolosi, sulla morte di Luana D’Orazio. “Speriamo di potere eseguire presto l’autopsia“, ha aggiunto il pm. Intanto, è stato sequestrato un secondo orditoio, uguale a quello in cui lavorava la giovane, per un confronto.

Luana D’Orazio, primi indagati per la sua morte al lavoro. Il 7 maggio sciopero a Prato

Luana era contenta del lavoro che svolgeva, aveva tanta voglia di lavorare per costruirsi un futuro perché era fidanzata da due anni. Era bella, solare, amava la vita, non litigava”: è il toccante ricordo di Luana D’Orazio della madre Emma Marrazzo. “Luana aveva studiato all’Einaudi”, un istituto professionale di Pistoia, “poi al terzo anno ha interrotto, è nato il bimbo. Luana era ragazza madre. E’ una tragedia anche per i titolari della ditta”, ha aggiunto la donna.

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A memoria d’uomo non c’era mai stato un incidente con quel tipo di macchinario“, ha reso noto Santi, della Filctem Cgil, che pertanto ha chiesto che si faccia luce sulla “terribile tragedia”. “Alla magistratura il compito di accertare quanto è accaduto”, ha precisato il sindacalista. Intanto, dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, al fine di riaccendere i riflettori sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato per venerdì prossimo, 7 maggio, uno sciopero a Prato.

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