Violenza sulle donne, dati allarmanti: +79,5% di chiamate di emergenza

Violenza sulle donne, secondo l’Istat durante il primo lockdown del 2020 ci sono stati molti più casi sia tra le under 24 anni che over 55

Violenza sulle donne
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Nei mesi di maggiore emergenza sanitaria causa Covid tra marzo e maggio 2020, le chiamate al numero 1522 per la violenze sulle donne e lo stalking sono aumentate del 79,50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono i dati spaventosi pubblicati dall’Istat che indicano come il fenomeno è diffuso in Italia e lo è stato in particolare durante quei mesi difficilissimi con tante persone costrette a stare in casa.

Già allora da più parti furono lanciati allarmi proprio in tal senso, ricordando quanto potesse essere pericoloso per alcune donne stare in casa con uomini violenti. Altro dato importante che emerge è che il giorno 25 novembre c’è stato un altro boom di telefonate, quando ricorre la Giornata contro la violenza sulle donne ad indicare l’utilità della campagna mediatica di sensibilizzazione.

Un picco di telefonate c’è stato ad aprile, +176,9% rispetto allo stesso mese del 2019 ma anche il mese successivo quando è stato registrato un +182,2% a confronto con il mese di maggio dell’anno prima.

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Violenza sulle donne, più casi in famiglia

Foto Facebook

Non si tengono in considerazione solo gli atti di violenza fisica ma anche psicologica. Nel primo rientrano buona parte dei casi con il 47,9% ma è consistente anche l’altra con il 50,5% dei casi. Ma chi sono gli autori delle violenze? Paragonando sempre il 2019 con il 2020, aumentano i casi che hanno come protagonisti i familiari (18,5% contro il 12,6%) mentre è stabile il numero di violenze perpetrati dai partner che resta comunque alto al 57,1%.

Aumentano del 2% le richieste di aiuto da parte di giovani donne fino ai 24 anni (9,8% contro l’11,8% e quasi del 5% per le donne che hanno più di 55 anni arrivando al 23,2% contro il 18,9 del 2019.

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Per quanto riguarda le differenze territoriali, una maggiore segnalazione di donne accolte nei Centri antiviolenza (Cav) avvengono al Nord Italia, poi al Centro e infine al Sud e nelle isola maggiori. Regioni che hanno percentuali maggiori della media sono Lombardia, Veneto, Lazio, Sardegna e Sicilia.

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