Franco Battiato aveva sposato l’Arte, per lui e per noi

Franco Battiato aveva sposato l’Arte. Non aveva una sua famiglia, si è donato all’Arte come nessuno.

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Francio-Battiato-Festival-Cinema Giffoni (Getty Images)

Un giorno triste, ore tristi. Quando ci lascia, fisicamente, un artista grande è sempre un dolore profondo, un senso immediato di vuoto. Questo avviene sempre, anche se sappiamo tutti benissimo che soltanto i comuni mortali muoiono davvero. Gli artisti, i grandi artisti come Franco Battiato, non moriranno mai. Basterà un CD, un DVD o, per i più fortunati, un meraviglioso vinile per riportarlo immediatamente tra noi, come se nulla fosse successo.

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Franco Battiato aveva sposato l’Arte

(screenshot video)

Franco Battiato non è stato un’artista, è stato l’Artista, perché all’Arte ha donato se stesso. All’Arte ed alla sua insaziabile voglia di sapere ha concesso di entrare nella sua anima e di guidarlo nella sua esistenza terrena. In nessun cantautore, nemmeno tra i sommi, vi è tanta spiritualità, intimità, desiderio di sviscerare la parte più profonda di ciascuno. Franco Battiato tra ironia e spiritualità, tra poesia e fede ha toccato vette artistiche difficilmente eguagliabili.

In questa sua vorace ricerca del vero e del bello, ha abbracciato anche la pittura ed il cinema, la filosofia e la meditazione orientale. Tutto ciò che aveva a che fare con lo spirito, l’anima, la mente ed i loro imponderabili segreti lo affascinava, lo ammaliava. E questa ricerca di profondità la trasmetteva, pari pari, nelle sue canzoni, che erano un continuo afflato verso l’alto.

Le infinite emozioni che ci ha fatto provare

Ci ha fatto ballare e cantare come matti con “Cuccurucucu” nel 1981, ci ha fatto commuovere ascoltando la sua meravigliosa “La cura” e ci ha fatto dannatamente riflettere con la sua “Povera Patria”. Nel suo eremo incantato, l’ex castello della famiglia Moncada, ai piedi dell’Etna, in provincia di Catania, viveva osservando il meraviglioso mare siciliano e quella natura che non ci si stanca mai di osservare, perché ogni giorno diverso, ogni giorno più bella.

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Non aveva una sua famiglia, non aveva moglie né figli. Ha vissuto un rapporto intensissimo con sua madre Grazia, scomparsa nel 1994. In quella meravigliosa solitudine, accompagnato da un pianoforte, Franco Battiato ha musicato la sua esistenza in maniera geniale, ha unito vari generi musicali, ma ha, soprattutto, unito tante parti della nostra anima. Oggi il suo pubblico, la sua grande famiglia, lo piange e lo rimpiange. Ma Franco Battiato non morirà mai.

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