Giappone, il treno ritarda un minuto: inchiesta e scuse dell’azienda

Giappone, il macchinista di un treno ad alta velocità lascia il controllo a un collega non qualificato per andare in bagno

Giappone
Giappone, il treno ad alta velocità Shinkansen (Getty Images)

In un altro paese non sarebbe neanche stata una notizia ma in Giappone, dove la puntualità e l’efficienza dei servizi è arcinota e sacra, diventa un caso che fa addirittura scattare un’inchiesta. È bastato un solo minuto di ritardo accumulato dal treno ad alta velocità Shinkansen da creare un polverone nel paese dell’estremo oriente.

Il “proiettile” – il mezzo viene anche chiamato così per via delle elevatissime velocità che può raggiungere- ha accumulato ben trenta secondo di ritardo e per tanto ci sarà anche un conferenza stampa da parte dell’azienda per scusarsi con i viaggiatori. I motivi del ritardo sono stati spiegati dalla stessa: un macchinista aveva l’urgenza di andare in bagno e ha affidato il mezzo a un dipendente non qualificato.

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Giappone, il macchina ha infranto la regola

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L’uomo si è allontanato per tre minuti causa un forte mal di pancia. Il quel momento la velocità era di 150km/h e trasportava 160 persone circa. Tutte sono arrivate alla stazione successiva con un minuto di ritardo che si è accumulato sulla tabella di marcia rigidamente controllata dal sintema computerizzato e centralizzato. Un minuto che si è riversato anche su gli altri utenti che erano in attesa del treno alla stazione. In tutto almeno 200 persone che sono arrivate e partite più tardi del previsto.

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Ora ci saranno provvedimenti per il macchinista che non ha rispettato le regole. Avrebbe infatti dovuto avvertire il centro di controllo, lasciare il mezzo a un collega qualificato oppure fermare il treno alla stazione più vicina, e se non fosse stato possibile, fermarlo anche in un altro punto per lasciare il posto, ma non affidarsi a un dipendente non qualificato per la guida. Ma il motivo del mancato avviso alla centrale, a detta del macchinista in questione, sarebbe stata la vergogna di informare quale fosse il vero motivo per cui avrebbe lasciato per poco tempo il comando del treno.

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