Crimini in diretta: Steven Galvin è stato ucciso da Billy Mount?

Crimini in diretta: Steven Galvin è stato ucciso da Billy Mount? 

Screenshot Steven Galvin
Screenshot Steven Galvin

E’ il 2 luglio 2015, Stati Uniti. Siamo a Clearlake, nello stato della California. Siamo nel pomeriggio quando Steven Galvin viene ucciso per strada. Viene subito soccorso da una squadra di paramedici, era ancora vivo e chiede cosciente tanto che un poliziotto gli si avvicina e gli se aveva visto chi gli aveva sparato. “Um… un ragazzo chiamato Ciclope”, ha risposto Galvin con un filo di voce. Dopo qualche ora è morto in ospedale.

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Passa poco tempo e la polizia arresta David Cox, che si faceva chiamare anche Ciclope. Cox ai poliziotti conferma di avere avuto un duro alterco con la vittima, che gli aveva anche preso il cellulare ed il tablet elettronico, ma lui non c’entrava assolutamente nulla con la sua morte. Durante l’interrogatorio David Cox fece un nome, anzi non lo pronunciò, lo scrisse con dell’acqua. Il nome era: Billy Mount.

Da quel momento le indagini si concentrarono su quel nome e quella persona. Vi erano anche due testimonianze a carico di Mount. Il primo, però, fu ritenuto inaffidabile poiché era sotto effetto di droghe. Il secondo racconta alla polizia di aver dato un passaggio sul suo camion a Mount in cambio di benzina. L’uomo afferma che mentre i due erano passati davanti a Galvin per strada, Mount gli aveva detto di accostare e poi di sparare alla vittima.

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Sempre il secondo testimone posseduto poi portato la polizia nel luogo dove vi era la pistola che ha sparato a Galvin. Mount è stato arrestato per l’omicidio di Galvin e condannato a 17 anni. I rapporti tra Cox e Mount non erano cero buoni. Entrambi avevano rapporti con la banda della Confraternita dei barbari. Secondo l’avvocato di Mount, la polizia stava perseguendo la persona sbagliata. Era Cox, secondo il legale, l’assassino, vi era lui nel camion del secondo testimone ed è lui che ha sparato a Galvin. Cox avrebbe, inoltre, sempre secondo l’avvocato, beneficiato della protezione della Confraternita dei barbari.

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