Kasper Schmeichel figlio d’arte: ecco chi è il padre del portiere danese

Kasper Schmeichel figlio d’arte: ecco chi è il padre del portiere danese. Kasper, figlio di una leggenda danese e non soltanto

Peter Schmeichel
Peter Schmeichel (Getty Images)

“L’arte te lu tata è menza mparata” (il mestiere del padre è già imparato a metà). Questo è senza dubbio il detto popolare che meglio rispecchia il personaggio Kasper Schmeichel. La Danimarca, la rivelazione di Euro 2020 che questa sera si giocherà contro l’Inghilterra le sue possibilità di disputare la finale di domenica prossima a Wembley contro l’Italia, ha, tra i pali, il figlio non di un buon portiere, nemmeno di un ottimo portiere ma di una leggenda del ruolo.

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Il nome del suo papà è Peter Schmeichel, classe 1963. “Molti portieri ti fanno vincere la partita,   e Peter ce ne ha fatte vincere più di qualsiasi altro (Ryan Giggs)”. Nelle parole del fenomeno gallese del Manchester United, c’è tutto Peter Schmeichel. Sicuramente uno dei più grandi portieri degli ultimi decenni, completo grazie alla sua bravura tra i pali, la sua straripante forza fisica, 1,93 centimetri di altezza con quasi 100 chili di peso e la sua straordinaria qualità di guidare la difesa.

Quella di gridare ai suoi compagni di reparto è sempre stata la prerogativa di Schmeichel, ovvero la grande capacità di organizzare dalla sua porta la difesa orientando al meglio movimenti e posizioni dei suoi difensori. Le parole del grande Ryan Giggs segnano a fuoco un arco di tempo importantissimo nella carriera di Schmeichel, i suoi otto anni al Manchester United. Otto anni straordinari come recita il suo palmarès: 5 Premier League, 3 FA Cup, 4 Charity Shield, una Coppa di Lega e la Champions League vinta nel 1998/99. 

Una leggendaria vittoria

Una carriera lunga e vincente, ma Peter Schmeichel e la sua nazionale danese rimarranno nella storia del calcio per l’incredibile vittoria del Campionato Europeo datato 1992. La Danimarca viene ripescata all’ultimo minuto a causa della squalifica della Jugoslavia. In poche ore il commissario tecnico Møller Nielsen raduna i giocatori, destinazione Svezia. Inserita in un girone durissimo con i padroni di casa della Svezia, più Inghilterra e Francia, per tutti la Danimarca sarà la formazione cuscinetto, che incasserà sonore sconfitte dalle altre.

Inizia male, poi inizia la leggendaria cavalcata

Inizia male la formazione di Møller Nielsen con la sconfitta contro i padroni di casa della Svezia. Poi è un crescendo rossiniano. Pari con i Leoni d’Inghilterra e la vittoria contro i galletti di Francia. Schmeichel ingaggia una sfida personale con il grande centravanti francese Papin, il portiere risponde sempre a tutti i tentativi di realizzazione dall’attaccante. Francia a casa, Danimarca in semifinale.

Contro la grande Olanda di Gullit e Van Basten, Schmeichel vive un’altra serata magica. 2 a 2 dopo 120 minuti, si va ai calci di rigore. Il portierone danese annulla il tiro di Van Basten e per la Danimarca si spalancano le porte della finale. Ad attendere i danesi c’è la Germania orfana di Lothar Matthäus, ma sempre forte e data per favorita alla vittoria finale. Dopo Papin e Van Basten è arrivata l’ora di sconfiggere il centravanti tedesco Jurgen Klinsmann.

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Kasper Schmeichel figlio d’arte con lo stesso sogno di papà

Una sua parata su un tiro di Klinsmann, in quella storica finale, la definirà la sua parata più bella. La Danimarca, ripescata all’ultimo momento, realizza il sogno impossibile, è Campione d’Europea. Peter Schmeichel è il simbolo di quell’impresa leggendaria. Ora. quasi trent’anni dopo, suo figlio Kasper insegue lo stesso sogno. Nel nome e nel segno di Peter Schmeichel.

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