Green pass: le ipotesi per ristoranti, palestre e discoteche

Avanza l’ipotesi del green pass sul modello francese che renderebbe obbligatorio averlo per partecipare agli eventi, entrare negli stati, discoteche e, probabilmente anche nei ristoranti al chiuso. Un prezzo che il governo sarebbe pronto a pagare come scudo alla diffusione della variante Delta.

Doctor Christoph Borch shows the example of a digital vaccination pass in the Babelsberg vaccination center in the Metropolishalle, following the presentation of the digital vaccination pass at a press conference on May 27, 2021 in Potsdam, Brandenburg, Germany. A nationwide experience with the CovPass (digital vaccination card) is being gained in selected vaccination centers. (Photo by Soeren Stache-Pool/Getty Images)

Rendere obbligatorio il green pass in Italia o proseguire sulla strada già intrapresa? Una domanda che tiene sulle spine anche l’attuale esecutivo. L’aumento dei casi, soprattutto tra i non vaccinati, ha rimesso al centro del dibattito la necessità di agire sul piano della prevenzione. Il governo sembra però avviarsi sulla strada di una rimodulazione del certificato verde: palestre, eventi, treni e aerei, ma anche spettacoli e piste da ballo, potrebbero in questo momento rientrare nell’obbligatorietà dell’esibizione del green pass – misura che potrebbe essere anche applicata per i ristoranti al chiuso.

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Adesso la discussione è entrata in modo preponderante nelle scelte che il governo dovrà mettere su carta, soprattutto dopo il monitoraggio del ministero della Salute che arriverà nel corso del fine settimana. L’aumento dei casi sembra così esordire come una spina nel fianco, anche se, nei dati si evince la nota positiva del calo dei ricoveri ospedalieri – rimane comunque la preoccupazione che, per via delle nuove varianti possa esserci una nuova impennata entro la fine dell’estate. Diverse Regioni rischiano già dalle prossime settimane di rientrare in fascia gialla.

L’Italia punterebbe sul modello francese dal momento in cui il presidente del Consiglio Mario Draghi riceverà, dopo un confronto con il Cts, un parere su le eventuali restrizioni da mettere in atto. L’obiettivo è quello di spingere gli indecisi a vaccinarsi, dopo che il green pass diventerà quasi come una Carta d’Identità per non rinunciare ad una parte di vita sociale. A rifiutare questa idea c’è Matteo Salvini e Giorgia Meloni, pronti ad apporsi, anche se, all’interno dell’opposizione sono in molti a pensare che la misura potrebbe essere, seppur in maniera meno invasiva, necessaria per uscire fuori dalla crisi sanitaria.

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Per i mezzi pubblici il green pass sarà molto probabilmente necessario, anche in vista della riapertura delle scuole. Per quanto riguarda i ristoranti, molti imprenditori sono pronti ad avviare alcune proteste, proprio in tal senso la misura potrebbe ricevere piccole modifiche prima dell’approvazione. Alta la probabilità dell’obbligo di esibizione del green pass per palestre e piscine, mentre rimarrà in vigore l’obbligo per gli stadi, ma anche per gli altri eventi pubblici.

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