Aifa: casi “molto rari di miocardite” dopo vaccini Pfizer e Moderna

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si è espressa su alcuni casi di miocardite e pericardite dopo i vaccini Pfizer e Moderna: dopo un’attenta osservazione lo stesso ente ha affermato che sono stati riscontrati alcuni casi molto rari di miocardite, dopo la somministrazione dei due vaccini. 

BOLZANO, ITALY – JULY 14: People receive their Covid-19 vaccine in one of two SASA buses equipped as vaccination centers, operating in the small towns of South Tyrol, on July 14, 2021 in Bolzano, Italy. Italy has administered some 58,213,710 doses of Covid vaccines to the population, accounting for 48.3% of the country’s population. Covid-19 infections are increasing in Italy, with 1,195 new infections reported on average each day. (Photo by Alessio Coser/Getty Images)

Dopo la notizia che tra i casi di miocardite e pericardite e le somministrazioni dei due vaccini potesse esserci un legame, l’Agenzia Italia del farmaco e prima, l‘Agenzia europea per i medicinali si sono espresse dopo aver effettuato un periodo di osservazione. Seppur la connessione sia concreta, le agenzie hanno confermato che i casi sono “molto rari”, spesso su giovani maschi, nei 14 giorni  dopo la seconda dose del vaccino.

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“Dopo la vaccinazione con i vaccini a mRna anti Covid-19 Comirnaty* e Spikevax* si sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite.” – spiega l’Agenzia Italiana del farmaco, raccomandando agli operatori sanitari di osservare ben attentamente i sintomi – la stessa agenzia invita poi i pazienti a rivolgersi subito ad un medico nel caso di “dolore toracico, respiro affannoso o palpitazioni”.  

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Diverso invece il caso del vaccino Janssen di Johnson&Johnson, dove sono stati osservati casi molto rari di “sindrome da perdita capillare (Cls)”. L’Agenzia ha quindi spiegato che il vaccino in questione è controindicato nei soggetti con precedenti episodi di Cls (sindrome di perdita capillare). L’Agenzia Italiana del farmaco scrive anche di aggiornamenti sulla controindicazione anche sulle trombosi rare dopo la vaccinazione. Per quanto riguarda la sindrome trombotica trombocitopenica (Tts) l’Agenzia spiega che,  i soggetti a cui è stata diagnosticata una trombocitopenia entro 3 settimane dalla vaccinazione, dovranno essere valutati per segni di trombosi. Per i pazienti colti da trombosi entro tre settimane dalla vaccinazione la valutazione sarà per trombocitopenia.

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