Efficacia vaccini, chi è che si ammala di più: i dati

Efficacia vaccini, i numeri dell’Istituto Superiore di Sanità dimostrano tutti i benefici dei vaccini: giù decessi e ospedalizzazioni

Efficacia Vaccini
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L’Istituto Superiore di Sanità ha reso noto i dati sull’efficacia dei vaccini e i numeri sono chiari: chi non si vaccina si ammala di più. Un’affermazione che dovrebbe essere ovvia ma il condizionale è d’obbligo visti i tanti cittadini scettici verso la campagna in corso o sono schierati apertamente contro i vaccini.

I numeri prendono in considerazione i cittadini al di sopra dei dodici anni nel periodo che va dal 4 aprile al 18 luglio 2021. Oltre alle fasce d’età si mettono a confronto i casi di chi non ha ancora completato il ciclo vaccinale (dunque che ha avuto una sola dose) con chi non si è vaccinato, e chi invece il ciclo l’ha completato sempre con chi non ha avuto neanche la prima dose.

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Efficacia vaccini, ci sono meno decessi

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Credit: Michael Ciaglo/Getty Images

I dati dimostrano come più alta è l’età e maggiore è l’efficacia dei vaccini. Chi rientra nella fascia tra i 60 e i 79 anni e ha avuto due dosi, l’efficacia è del 92.5% mentre è del 78.34% tra i 12 e i 39 anni. Per gli over 80 anni la percentuale va oltre il 90%.

Anche il ciclo incompleto ha dell’efficacia rispetto a chi non si vaccina per niente: 59.18% per la fascia 12-39 anni, 71.4% per i 40-59 anni, 77.64 per la fascia 60-79 e infine più del 54% per gli over 80 anni.

I numeri dimostrano anche, fenomeno evidente di questi mesi, come i vaccini facciano crollare i ricoveri e i decessi. C’è un’efficacia contro i decessi di quasi l’80% nella fascia d’età tra i 40 e i 59 che sale all’85% nei cittadini che hanno tra i 60 e 79 anni.

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Giù vertiginosamente anche le ospedalizzazioni nei reparti ordinari e nelle terapie intensive. Non è caso con la variante Delta in circolazioni, che è più contagiosa, i ricoveri non toccano i livelli dei mesi scorsi. La vaccinazione completa presenta un’efficacia vaccinale molto elevata ed è particolarmente protettiva per i decessi, i ricoveri in terapia intensiva e le ospedalizzazioni”, ha detto Brusaferro, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

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