I rapporti tra la Cina e gli Stati Uniti continuano a essere tesi, una corda ancor più tesa da quando le ipotesi di una fuga da un laboratorio a Wuhan del virus Covid-19 ha spinto gli Usa a indagare sulle responsabilità della Cina. Adesso però lo scontro si sposta ancor di più sulla diplomazia, con Pechino che chiede agli Stati Uniti di non essere “demonizzata”.
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L’approccio della Cina da parte degli Usa è quella verso un “nemico immaginario” ha detto il vice ministro degli Esteri cinese Xie Feng durante l’incontro con la vice segretario di Stato americano Wendy Sherman – a riferirlo è la CNN, riportando la dichiarazione emessa dallo stesso ministero degli Esteri cinese. Consapevoli i due Stati dei rapporti deteriorati, la dichiarazione è arrivata prima dello stesso incontro, considerato dagli Stati Uniti, un reale passo per “gestire responsabilmente le relazioni”.
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Nelle affermazioni de parte del ministro degli Esteri cinese è racchiusa la semplice frase che stabilisce come i tentativi di dialogo tra le due sponde sia pesantemente compromessa – difatti, la stessa Xie Feng, ha dichiarato che la Cina si sente demonizzata da parte degli Stati Uniti e che questa sia una tattica per sopprimerla: spiegando che gli Usa cercano cooperazione quando vogliono ottenere qualcosa. Inoltre il ministero cinese indica come gli Stati Uniti siano una superpotenza non adatta a dare “lezioni di democrazia e diritti umani” – riportando gli esempi della soppressione dei nativi americani e le operazioni militari degli Usa.
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I rapporti tesi sono evidenti, basti pensare al primo vertice nel marzo scorso tra Cina e Usa nell’era Biden, quando al centro del confronto c’era l’Alaska. In quel caso i toni erano apparsi fin da subito duri davanti alle telecamere di tutto il mondo: accuse e minacce avevano tenuto banco tra le due parti e, ad uscirne con zero danni non era stata nessuna delle due sponde. Oggi i rapporti proseguono tra sanzioni e dialoghi pungenti, dall’una e dall’altra parte, soprattutto dopo le recenti spedizioni di funzionari da parte degli Stati Uniti per verificare le responsabilità della Cina sulla diffusione della Covid-19. Uno scontro che si basa ormai anche sull’avanzata tecnologia e sulle accuse da parte degli Usa, ma anche viceversa per gli attacchi hacker.