Variante Delta, morta bambina di 11 anni ricoverata in ospedale

Variante Delta, morta bambina di 11 anni di Palermo che aveva già una grave patologia. La situazione contagi in Sicilia

Variante Delta bambina morta
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La variante Delta è la principale preoccupazione delle autorità sanitarie in vista dell’autunno e tra le sue vittima anche una piccola paziente. Aveva undici anni ed era ricoverata all’ospedale palermitano Giovanni Di Cristina. Si trovata nel reparto di terapia intensiva da diversi giorni a causa di una malattia metabolica rara.

Come riporta Insanitas, il sito d’informazione sulla sanità siciliana, il decesso è avvenuto alle ore 13. Salvatore Requirez, il direttore sanitario, ha spiegato che la situazione era già complessa e il quadro è peggiorato quando è sopraggiunta l’infezione. A contagiare la piccola era stata la sorella maggiore di ritorno da un viaggio in Spagna. Tutti i componenti della famiglia sono risultati positivi e nessuno era vaccinato.

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Variante Delta, in Sicilia sale indice di positività

Il governatore della Sicilia Nello Musumeci (Getty Images)

In Sicilia la situazione Covid resta particolarmente sotto osservazione con un tasso di positività all’7.1%. Nelle ultime 24 ore su 6.395 tamponi, 457 persone sono risultate positive. L’incidenza dei casi, uno dei criteri principali per valutare se una regione deve essere inserita in zona gialla, è di 78 positivi su 100mila abitanti.

Un po’ di apprensione c’è anche per i dati che arrivano dalle ospedalizzazioni. Secondo l’ultimo bollettino sono stati registrati 24 ricoveri in più nei reparti Covid rispetto al precedente, portando così in totale i pazienti a 216. Scende però il numero dei ricoverati in terapia intensiva considerando sempre l’ultimo bollettino: meno 1 con 28 pazienti in totale in tutta la regione.

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“Siamo stati i primi a istituire controlli negli aeroporti. La linea del rigore ha pagato”, ha detto ieri Nello Musumeci, il governatore della Sicilia in un’intervista a TgCom24. Ha rivendicato che la regione ha creato 250 posti in più in terapia intensiva: “Il servizio sanitario regge” ed è pronto se dovesse esserci un ritorno del virus “ma speriamo non ce ne sia bisogno e soprattutto speriamo che tutti si vaccinino“, ha affermato.

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