Tullio De Piscopo: ecco cosa è successo quando è morto Pino Daniele

Tullio De Piscopo, batterista jazzista di Pino Daniele, ecco come ha saputo della morte dell’artista che gli ha cambiato la vita.

 

Il grande batterista Tullio De Piscopo ricorda il momento in cui gli è stato annunciato che Pino Daniele era scomparso. Era il 4 gennaio 2005, quando la carriera dell’artista napoletano si spezza per un problema cardiaco,  all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, precisamente all’età di 50 anni. De Piscopo racconta che rischiò di cadere per terra dallo shock, tanto che dovettero chiamare i soccorsi e lo portarono in ospedale.

L’artista napoletano rimarrà sempre nei cuori dei suoi fan, lasciando un grande vuoto nel mondo della musica e in chi gli voleva bene. Infatti i figli più grandi del cantautore Alex e Cristina, ricordano il padre nell’anniversario della sua morte: “Il dolore ci tiene stretti a te, papà”.

Tra coloro che sono rimasti più sconvolti dalla morte improvvisa del cantante è stato proprio il batterista De Piscopo che nei primi anni ’80 lo accompagnò nella svolta jazz di Pino Daniele, e poi nel 2008 tornò a suonare insieme al cantante accanto a James Senese, Tony Esposito, Rino Zurzolo e Joe Amoruso. “Non so quantificare quanti concerti abbiamo fatto in giro per il mondo. Musicista, compositore, cantante, grande poeta. Lascia un patrimonio immenso che non morirà mai”, racconta Tullio in un’intervista.

Poi il celebre batterista racconta alcuni aneddoti che hanno unito i due artisti ancora più forte, sia musicalmente che umano, ad esempio mentre erano in tour erano soliti raccontarsi barzellette o quando chiamavano in hotel il barbiere e nel mentre discutevano  la scaletta dei concerti”. Come ricordo l’artista afferma che conserva ancora gelosamente una maglietta che Daniele gli regalò, e che non si separavano mai anche se non si vedevano sempre, perchè c’era una connessione speciale fra i due, racconta De Piscopo.

Anche nei momenti più difficili Pino gli restò accanto. Infatti il batterista dovette affrontare una dura malattia che però non raccontò a nessuno. “Gli raccontai una scusa per non andare a suonare, ma lui non mi credette. Mi raggiunse a Milano, parlammo tanto e mi dette la forza di riprendere da capo”, così racconta Tullio De Piscopo.

Poi racconta le canzoni che gli sono rimaste più nel cuore, immancabile “Bella ‘mbriana” contenuta nell’omonimo disco del 1982 e “Sulo pe’ parlà” nell’album “Vai mo’” del 1981. Proprio questi due brani raccontano proprio una svolta nella sua musica, e il suo incontro con un genere musicale nuovo: il jazz. A contribuire nella sua conoscenza jazzistica è stato fondamentale il contributo del batterista, e dai due nacque la magia. Infatti da quelle canzoni che duravano di solito 3-4 minuti durante le live le accompagnavano con il loro strumenti fino a farle arrivare addirittura a 10 minuti. “Era una musica che andava oltre l’avanguardia”, dice De Piscopo.

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Il momento più doloroso è stato naturalmente quello della sua scomparsa, avvenuta all’improvviso, nonostante il cantautore soffrisse già da tempo di problemi legati al cuore. De piscopo racconta che quando gli è stato comunicato il triste evento lui era in albergo a Salerno, dopo aver suonato ad un concerto. Si stava rilassando con sua moglie mentre faceva colazione, e quando un fan si avvicina a lui per chiedergli un autografo gli fa una rivelazione che sconvolge la sua vita, Pino Daniele era morto. 

Sua moglie allora chiamò subito i soccorsi, perchè il musicista iniziò a sentirsi male, al punto o che dovettero chiamare l’ambulanza e De Tullio finì ricoverato in ospedale. “Se ho superato quella tragedia e quel dolore è stato solo per amore di Pino e grazie alla mia famiglia”, conclude il fedele collaboratore e musicista del cantautore partenopeo.

 

 

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