Mondiali di enduro: morto Arnold Staal, la gara prosegue tra le critiche

Il motociclista olandese Arnold Staal ha perso la vita in un incidente durante il campionato mondiale di enduro in corso di svolgimento nell’Oltrepò Pavese. Nonostante la tragedia, la manifestazione proseguirà regolarmente.

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Credit: Quinn Rooney/Getty Images

Nel corso della serata di ieri, martedì 31 agosto, durante una prova speciale dei mondiali di enduro, organizzati quest’anno sulle colline dell’Oltrepò Pavese, si è verificata una tragedia: a causa di un incidente è morto un motociclista. La vittima è il 50enne di nazionalità olandese Arnold Staal, pilota della Ktm, categoria C3, e membro del Mccz Club Team.

L’uomo sarebbe deceduto sul colpo dopo aver perso il controllo della sua moto ed essere finito in una scarpata. Inizialmente dato per disperso, la Federazione Olandese ha allertato la direzione di gara per avvisare del suo mancato arrivo al check point di Bagnaria. Immediatamente sono scattati i soccorsi.

Il pilota è poi stato ritrovato senza vita verso le 21 accanto alla sua moto in una zona particolarmente impervia. Sul posto si sono recati anche i vigili del fuoco e la polizia stradale. Subito sono stati avviati gli accertamenti per stabilire la causa dell’incidente e, secondo quanto si apprende, non si esclude che il motociclista abbia avuto un malore.

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Mondiali di enduro: dopo la morte di Arnold Staal la gara prosegue tra le polemiche

Quella di ieri era la seconda giornata della manifestazione, giunta alla sua 95esima edizione. Iniziata il 30 agosto, nonostante la tragedia di Arnold Staal dovrebbe andare avanti regolarmente fino all’ultimo giorno, sabato 4 settembre, malgrado le polemiche. La “sei giorni” vede la partecipazione di oltre 600 motociclisti, che rappresentano un totale di 21 nazioni.

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L’attuale edizione dei mondiali di enduro era già finita nella bufera durante la sua organizzazione, in seguito alle segnalazioni di Legambiente Lombardia. Secondo l’associazione ambientalista l’evento non rispetta la flora e la fauna del territorio. “Sarà sfregiato dalle moto aggressive, dal fumo e dal rumore assordante”, aveva denunciato, lottando per mesi perché le gare venissero annullate.

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