Covid: al via le somministrazioni della terza dose per gli immunodepressi

Anche per la nostra penisola è arrivata l’ora di dare il via alla terza somministrazione del vaccino anti-covid. Al momento però le inoculazioni saranno effettuate solo sui soggetti immunodepressi, ovvero fragili. Saranno le stesse Regioni a chiamare i soggetti in questione e determinate specifiche e, in ogni caso, i soggetti fragili potranno comunque presentarsi presso gli hub vaccinali in modo spontaneo e senza alcuna prenotazione per ricevere la terza dose.

(Photo by Ian Forsyth/Getty Images)

Da oggi alcuni soggetti potranno ricevere in Italia la terza dose del vaccino anti-covid-19. Si tratta di individui “fragili”, nonché immunodepressi, come i malati di tumore o chi ha subito un trapianto di organi. Il 13 settembre il ministero della Salute aveva rilasciato una circolare con le indicazioni preliminari sulla somministrazione di dosi addizionali e (dosi booster) per le persone fragili. Nella nota si leggeva “un significativo beneficio, in termini di risposta immunitaria” per i soggetti fragili. 

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I soggetti in questione verranno chiamate dalle stesse Regioni nei giorni a seguire – sarà possibile anche recarsi presso i centri vaccinali in modo spontaneo. La dose addizionale potrà essere somministrata ai soggetti che hanno ricevuto l’ultima dose da almeno 28 giorni. Le persone fragili potranno ricevere i due vaccini mRNA autorizzati – Moderna, per chi ha almeno 18 anni e Pfizer-BioNTech dai 12 anni in su.

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Sono 10 le categorie che rientrano nella fattispecie dei soggetti “fragili”, come spiega il ministero della Salute nella nota: trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali ematopoietiche; attesa di trapianto d’organo; terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico; patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; immunodeficienze primitive; immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico; dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; AIDS. 

La scelta, per quanto riguarda invece le dosi booster, che potrà essere somministrata dopo 6 mesi dalla fine del ciclo vaccinale, viene rimandata dallo stesso ministero ai prossimi mesi, spiegando che, al momento, la scelta prioritaria è quella di mettere in sicurezza i soggetti fragili, attraverso la terza dose.

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