Una bomba si abbatte sull’ultima settimana della campagna elettorale delle Amministrative il guru social di Salvini, il capo della famigerata Bestia Luca Morisi è indagato dalla Procura di Verona per cessione di droga. I dettagli
Una clamorosa bomba mediatica e, politica, si abbatte con la forza di un uragano sull’ultima settimana della campagna elettorale per le Amministrative. Ricordiamo che il prossimo 3 e 4 ottobre si vota in oltre 1348 comuni tra cui Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino e Trieste.
Milioni di cittadini eleggeranno il sindaco della propria città ed, inevitabilmente, daranno un giudizio sulle scelte politiche degli ultimi tre anni. In Italia non si vota a cosi vasto raggio dalle Europee del 2019.
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La “bomba” la lanciano, con dovizia di particolari, le edizioni oggi in edicola di Repubblica e del Corriere della Sera. Il capo dei social network della Lega di Matteo Salvini, Luca Morisi, è indagato per possesso e cessione di droga dalla Procura di Verona.
Il capo della cosiddetta Bestia è accusato da tra ragazzi di cessione di stupefacenti e nel corso di una perquisizione nella sua casa di Belfiore in provincia di Verona gli inquierenti ha rinvenuto tre dosi di cocaina. Una quantità decisamente superiore al semplice consumo personale.
La Bestia, per i meno avvezzi ai social, è una struttura interna alla Lega che con azioni e campagne di comunicazione affidata e Facebook ed Instagram ha permesso al partito guidato da Matteo Salvini di conquistare strati importanti di consenso fino ad arrivare al clamoroso 34,3% alle Europee del 2019.
Da segnalare che lo scorso 23 settembre, all’improvviso, Luca Morisi si è dimesso all’improvviso da responsabile della struttura.
Specificando, in una lettera inviata ai Parlamentari della Lega ed alla Segreteria Federale del partito, di cui è membro su volere dello stesso Salvini, che l’abbandono del ruolo non aveva motivi politici ma personali: “Le necessità di staccare e di dedicarsi alla famiglia”. Oggi emergono, probabilmente, i reali motivi.
Luca Morisi lascia l’incarico per affrontare da privato cittadino la vicenda. Una vicenda che inevitabilmente creerà grande imbarazzo alle Lega e Salvini stesso. Resta agli atti la famosa “citofonata” allo spacciatore di origini tunisini. I meme sulla vicenda già impazzano in rete.
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