Denise Pipitone, appello rivolto a chi sa e tace: “È sempre davanti a te”

Denise Pipitone, dopo la richiesta di archiviazione dell’indagine c’è un importante appello del vescovo a uscire dal silenzio

Di Denise Pipitone non c’è ancora nessuna traccia nonostante siano passati diciassette anni dalla scomparsa di quella che allora era una bambina. Ma a Mazaro del Vallo si fa di tutto per tenere viva la speranza affinché un giorno la famiglia possa riabbracciare la propria figlia. Perché Denise c’è, “è davanti a te e ti chiede di dire la verità”. Con queste parole il vescovo della città, Monsignor Domenico Mogavero qualche settimana fa ha fatto un nuovo appello.

Ci sono poche persone che hanno delle informazioni e il prelato dice “finitela” e li invita a uscire dal silenzio e a svuotare il sacco per liberare i genitori dal martirio dopo tanto tempo. Invita inoltre a parlare non in confessione perché in tal caso il vescovo avrebbe “le mani legate”, non potendo far nulla visto il vincolo del sacramento e l’obbligo del segreto al quale è sottoposto.

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Denise Pipitone, la richiesta d’archiviazione dell’indagine

L’appello del vescovo è arrivato dopo la richiesta di archiviazione dell’ultima indagine che metterebbe la parola fine alla vicenda ma solo da un punto di vista giudiziario, “non umano”, prosegue Magavero, “perché l’umano non va in prescrizione”. E si rivolge di nuovo a quel “cuore indurito” sperando che possa lasciare spazio alla bontà e alla misericordia.

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La Procura della Repubblica di Marsala ha chiesto al Gip l’archiviazione per l’indagine a carico di Jessica Pulizzi e Giuseppe Della Chiave, accusato dallo zio Battista, testimone oggi deceduto, di aver prelevato la bambina e di averla portata via con un motorino. L’avvocato Frazzitta, la mamma Piera Maggio e il padre Pietro Pulizzi hanno annunciato che sarebbe stata valutata l’opposizione alla richiesta.

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