Attacco informatico Siae: gli hacker chiedono riscatto agli artisti

Continuano ad emergere nuovi dettagli sull’attacco hacker subito dalla Siae. Gli hacker, che avevano chiesto un riscatto all’ente, hanno contattato alcuni artisti, chiedendo un riscatto per non pubblicare i dati sensibili.

(Photo by Justin Sullivan/Getty Images)

Stando a quanto spiega Wired, gli hacker, operatori dell’attacco informatico alla Siae, stanno chiedendo corposi riscatti tramite sms direttamente agli artisti coinvolti. Nel contempo, la Siae ha dichiarato che gli hacker hanno sottratto anche i dati relativi ai conti bancari.

Gli hacker stanno contattando alcuni degli artisti coinvolti nell’hackeraggio da parte del gruppo Everest ai danni della Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori), chiedendo, come spiega Wired, un corposo riscatto in Bitcoin. Tra i ricattati anche Al Bano, Ruggeri e Samuele Bersani.

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La conferma è arrivata dal tastierista del gruppo Elio e le Storie Tese, Rocco Tanica che, tramite il suo profilo Twitter ha pubblicato il messaggio ricevuto dagli hacker targato Siae: “abbiamo tutte le tue informazioni numero di telefono, indirizzo, Iban, se non vuoi che vengano rese pubbliche paga tramite BTC (bitcoin, ndr) al seguente indirizzo 10.000 euro entro e non oltre il giorno 22″. Questo è probabilmente il messaggio ricevuto anche da altri artisti.

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Tra questi risulta anche il nome di Samuele Bersani che, in una intervista concessa a Repubblica, ha spiegato di aver ricevuto un sms nella giornata di giovedì da parte della Siae (lo stesso ricevuto da Tanica) e di aver denunciato l’accaduto alla polizia postale. Il cantautore ha dichiarato anche di aver ricevuto una telefonata precedentemente all’uscita della notizia da parte della Siae, ma dietro si nascondevano gli hacker e per sua fortuna Bersani non ricordava la password.

La Siae ha annunciato di non voler pagare il riscatto e ha assunto un’agenzia specializzata in sicurezza informatica – mentre la Procura di Roma ha aperto formalmente un fascicolo di inchiesta sulla vicenda, per tentata estorsione. La polizia postale continuerà ad indagare ma gli artisti sembrano esposti ad un serio rischio di una pubblicazioni di dati sensibili sul dark web.

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