Aldo Fabrizi, il dramma del figlio Massimo nella notte di Natale

La vita e l’eredità di Aldo Fabrizi, il dramma del figlio Massimo nella notte di Natale: ecco cosa avvenne e come è morto.

Nel corso della puntata del primo novembre di Oggi è un altro giorno è previsto un omaggio al grande attore romano Aldo Fabrizi, nato il primo novembre 1905 e scomparso nel 1990, a 84 anni, a causa di un’insufficienza cardiaca. L’attore aveva tre figli: Amedeo, che ha anche recitato in alcuni film, e i gemelli Wilma e Massimo.

La prima è mamma di Cielo Pessione, la quale tiene alto il nome e il ricordo del nonno. Nella puntata di oggi non potrà esserci l’altro gemello, ovvero Massimo. L’uomo è infatti deceduto nel 2016 dopo un lungo ricovero presso l’ospedale Sant’Eugenio. Aveva 84 anni ed era malato da tempo.

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Un paio di anni prima del suo decesso, era stato vittima di un dramma che aveva sconvolto non solo la sua famiglia, ma l’intera Capitale. L’uomo, infatti, venne avvolto dalle fiamme davanti al camino di casa. Era la notte di Natale e sopravvisse a tutto questo per un vero miracolo.

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Chi era Massimo Fabbrizi, figlio del grande Aldo Fabrizi vittima di un dramma

In ogni caso, il figlio di Aldo Fabrizi, il grande attore che è morto oltre 30 anni fa, dopo quel drammatico episodio, era rimasto ustionato su larga parte del torace. Nato dall’unione con Beatrice Rocchi, cantante di varietà molto in voga negli anni Venti del secolo scorso, Massimo Fabbrizi, che aveva conservato la doppia bi nel cognome, era musicista e compositore di colonne sonore molto amato.

Sposato, viveva all’Infernetto e aveva diverse passioni in comune col padre, una di queste quella per la poesia dialettale. Migliaia i sonetti in romanesco scritti dall’amatissimo figlio d’arte. Ma non solo: era anche l’autore del libro ”Aldo Fabrizi, mio padre”, edito da Gremese editore e che racconta l’Aldo Fabrizi inedito.

Altra passione condivisa sia col padre che con la zia, la famigerata sora Lella, era quella per la cucina romana. Proprio nel quartiere dell’Infernetto, aveva aperto un ristorante che prendeva il nome dal titolo di un film del padre, “Avanti c’è posto”. Massimo Fabbrizi aveva poi ceduto l’attività.

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