Carlo Cosco, chi l’ex marito di Lea Garofalo: le accuse nei suoi confronti

Carlo Cosco è stato riconosciuto dalla giustizia come l’assassino dell’ex compagna Lea Garofalo. La Cassazione ha confermato per lui la pena dell’ergastolo, per l’omicidio della donna, il cui corpo venne bruciato nel 2009. I resti della vittima furono trovati solo nel 2012.

L’omicidio di Lea Garofalo fu un brutale crimine contraddistinto da motivazioni mafiose e giustificato da squallidi intenti punitivi. Gli ‘ndranghetisti volevano sopprimerla, per punirla, dato che la donna aveva collaborato con la giustizia. Lea aveva provato a emanciparsi dalla ‘ndrangheta e dalla storia della sua famiglia, per salvare sua figlia Denise. Ma il suo ex compagno, Carlo Cosco, la attirò con l’inganno a Milano e la uccise, con la complicità di altri membri della sua famiglia.

Chi è Carlo Cosco?

Carlo Cosco, chi è?

Carlo Cosco conobbe Lea quando lui aveva diciassette anni e lei quattordici. Entrambi appartenevano a famiglie collegate alla ‘ndrangheta. Insieme i due si trasferirono in Lombardia, e qui nel 1991, non ancora maggiorenne, la Garofalo diede alla luce Denise, bambina nata dalla relazione con Cosco.

Nel 2002 Lea decise di collaborare con la giustizia e raccontare ciò che sapeva sul compagno Carlo Cosco. Così Lea e Denise vennero inserite nel programma di protezione dei testimoni. Il boss della ‘ndrangheta non perdonò mai quel tradimento. Prima uccise il fratello di Lea. Poi tentò di rapire la ex compagna, scovandola a Campobasso, dove il programma di tutela le aveva dato casa.

L’assassinio di Lea

Funerali Lea Garofalo (Davide Spada LaPresse
19 10 2013)

Il 24 novembre del 2009, Carlo Cosco attirò con una scusa Lea a Milano. La trascinò in un appartamento di piazza Prealpi e la picchiò con violenza. Poi la strangolò. Secondo gli inquirenti con lui c’erano altre tre persone. E queste persone aiutarono poi Cosco a sopprimere il cadavere con il fuoco.

Denise denunciò la scomparsa di sua madre e suggerì subito il nome del padre Carlo Cosco come possibile rapitore. Carlo fu così arrestato. Con lui furono fermati nel 2010 anche due suoi fratelli: Giuseppe e Vito. Poi gli inquirenti arrivarono anche a Massimo Sabatino, Rosario Curcio e a Carmine Venturino, il ragazzo di Denise. Proprio Carmine confessò ai giudici com’era morta Lea e in che modo gli assassini si erano sbarazzati del cadavere.

Oggi Carlo Cosco è detenuto. Deve scontare un ergastolo. Ha già trascorso due anni in isolamento.

Stasera, martedì 23 novembre, su Rai 1 andrà in onda il film Lea di Marco Tullio Giordana con Vanessa Scalera, che racconta la storia di Lea Garofalo a dodici anni dalla sua uccisione da parte della ‘ndrangheta.

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