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Cronaca

Coronavirus, dalla Johnson&Johnson stop al vaccino: il volontario si è ammalato

Published by
Giovanni Cardarello

Coronavirus la Johnson&Johnson ferma il vaccino

Coronavirus vaccino Johnson&JohnsonCoronavirus vaccino Johnson&Johnson

Arrivano brutte notizie sul fronte della sperimentazione per il vaccino atto a sconfiggere la pandemia da coronavirus Covid-19, la multinazionale Johnson&Johnson ha comunicato oggi, 13 ottobre, di aver sospeso la sperimentazione. Scopriamo insieme i motivi dello stop.

Coronavirus la nota della Johnson&Johnson sul vaccino

La notizia arriva nella mattinata di oggi ed è davvero un fulmine a ciel sereno, un rimettere indietro l’orologio della speranza di uscire in fretta dall’incubo Sars-CoV-2. La Johnson&Johnson fa sapere che è stato sospeso il dosaggio di tutti gli studi clinici sul vaccino per il Covid-19. Il danno maggiore, si apprende dalla nota del gruppo farmaceutico, è legato al fatto che il blocco riguarda anche l’intera fase tre. Ricordiamo che le fasi della sperimentazione di un vaccino sono lo studio sperimentali in vitro (fase 1), gli studi in vitro e sui modelli animali con i quali si definisce l’azione (fase 2) e quindi la fase clinica preliminare sull’uomo quella che se superata entra nella sperimentazione clinica vera e propria.

Volontario ammalato

Bloccare la sperimentazione in questa fase è estremamente grave ma ancor più gravi sono i motivi del blocco: “una malattia inspiegabile”, si legge nel comunicato della multinazionale americana con importanti sedi anche in Italia, che ha colpito uno dei volontari della sperimentazione. La sospensione della sperimentazione comporta, purtroppo, anche la chiusura della registrazione online per reclutare i volontari necessari a proseguire lo studio. Da segnalare che lo stesso blocco è avvenuto nelle scorse settimane al progetto condotto in joint-venture da AstraZeneca e dall’Università di Oxford.

Un danno anche per Trump

La Johnson&Johnson aveva avviato il reclutamento alla fine di settembre. L’obiettivo era testare il vaccino su 60.000 in almeno 200 luoghi differenti. A tale scopo il governo degli Stati Uniti ha messo a disposizione del gruppo farmaceutico 1,45 miliardi di dollari di finanziamento nell’ambito del progetto Warp Speed. Un danno sociale, economico e per Trump, in piena corsa per il rinnovo del mandato, anche politico. L’attuale inquilino della Casa Bianca aveva promesso il vaccino entro la data del voto.

—>>> Leggi anche Coronavirus, la virologa Li-Meng Yan rilancia la tesi: “Creato in laboratorio”

 

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