Covid, attesa per i nuovi colori delle regioni: ecco chi rischia la zona rossa

Indice dei contagi in peggioramento: in attesa del prossimo report ufficiale, le regioni tornano a dividersi tra zona rossa, arancione e gialla. Nel frattempo il governo ha vietato gli spostamenti anche tra aree gialle.

covid, le regioni a rischio zona rossa
FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images

L’incremento dei contagi delle ultime settimane dovrebbe portare il governo a dividere nuovamente l’Italia tra area rossa, arancione e gialla. Attualmente tutto il Paese è in zona gialla, eccezion fatta per Lombardia, Calabria, Sicilia, Veneto ed Emilia Romagna, che sono nella fascia arancione. A chiarire lo scenario definitivo sarà il nuovo report della cabina di monitoraggio atteso per le prossime ore.

Come spiegato dal ministro della Salute Roberto Speranza nel corso dell’informativa alla Camera, sono dodici le regioni e province autonome del Paese ad alto rischio: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Puglia, Umbria e Veneto.

Sulla base dell’attuale incidenza dei casi, tra domenica 17 e lunedì 18 gennaio la zona rossa dovrebbe essere decretata con molta probabilità sulla Lombardia. In fascia arancione dovrebbero finire invece Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Puglia, Umbria e Veneto. Osservate speciali Calabria, Sicilia e Molise.

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Vietati gli spostamenti tra regioni

In attesa che venga firmato il nuovo Dpcm, la cui entrata in vigore è prevista per sabato 16 gennaio, il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Decreto legge di gennaio relativo alle misure per il contrasto al Covid, stabilendo la proroga dello stato di emergenza fino al 30 aprile.

Inoltre dal 16 gennaio al 15 febbraio sono vietati tutti gli spostamenti tra regioni e province autonome, comprese quelle in zona gialla, salvo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

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Confermata l’indicazione a poter ricevere a casa massimo due persone non conviventi. La grande novità riguarda l’ingresso nel sistema a colori della fascia bianca, nel caso in cui l’incidenza dei contagi in una regione dovesse essere sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e l’Rt dovesse essere inferiore a 1.

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