Brunetta in un Tweet precisa che l’intervista pubblicata dal Corriere della Sera risale allo scorso 22 giugno.
Renato Brunetta è intervenuto per far luce sulla sua intervista inerente lo smart working. Il ministro ha dichiarato che la sua intervista pubblicata dal Corriere della Sera non è attuale, ma risalente allo scorso 22 giugno 2020.
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Il tweet di Brunetta
Per chiarire la situazione circa la sua intervista pubblicata dal Corriere della Sera, il ministro ha pubblicato un tweet dove si legge “Sul Corriere online è stata pubblicata inspiegabilmente una mia intervista dello scorso 22 giugno. Come doveroso riserbo, e in attesa del discorso programmatico alle Camere del presidente Draghi, io non ho rilasciato alcuna intervista. Nulla. Sono sconcertato e dispiaciuto“.
L’intervista
Nell’intervista in questione, rilasciata a TgCom24, Brunetta aveva dichiarato “Dobbiamo riaprire tutto: gli enti locali e i tribunali devono funzionare, così come funzionano gli ospedali. Smettiamola per favore, basta: si torni subito a lavorare. Come lavorano polizia, vigili del fuoco, carabinieri, che vanno a lavorare e non lo fanno certo in smart working, devono fare lo stesso tutti i dipendenti pubblici”.
Le parole in questione si riferiscono all’inizio di quest’estate, e dunque ad un periodo decisamente diverso da quello che stiamo vivendo oggi. A giugno stavamo assistendo ad un momentaneo rallentamento della diffusione della pandemia da Covid-19, la situazione era dunque decisamente meno critica di quella attuale.
Le scuse
Dopo il tweet di Brunetta il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo in cui porge le proprie scuse al ministro per l’errore. Brunetta ha provveduto poi ha postare le scuse del Corriere della Sera, nell’articolo si legge “Per un disguido e un nostro errore di cui ci scusiamo con il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta e con i lettori, è andato online un articolo su una vecchia intervista dell’allora deputato Brunetta che riguardava un contesto completamente diverso in cui si pensava di poter tornare alla normalità”.