Vaccino AstraZeneca fino a 65 anni: via libera del Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha emanato una circolare che stabilisce la somministrazione del vaccino AstraZeneca ai soggetti tra i 18 e i 65 anni di età, eccetto quelli più vulnerabili.

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Dan Kitwood/Getty Images

La modalità d’uso del vaccino prodotto da AstraZeneca in collaborazione con l’Università di Oxford è stata aggiornata. Una circolare del Ministero della Salute firmata da Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione, ha dato il via libera definitivo alla somministrazione del siero fino ai 65 anni. Come si legge nel documento, il vaccino “potrà essere utilizzato nella fascia di età compresa tra i 18 e i 65 anni (coorte 1956), ad eccezione dei soggetti estremamente vulnerabili”.

L’ok è arrivato in seguito al parere positivo del Comitato tecnico scientifico dell’Aifa sulla base delle ultime evidenze scientifiche. Il vaccino AstraZeneca ha infatti riportato stime di efficacia superiori a quelle emerse precedentemente e “dati di immunogenicità in soggetti di età superiore ai 55 anni”.

Secondo la rivista scientifica “The Lancet” il siero, a vettore virale, ha dimostrato un’efficacia dell’81,3% quando la seconda dose viene somministrata a 3 mesi dalla prima. L’efficacia scende invece al 55% se il richiamo viene fatto entro 6 settimane. Dunque è stato dimostrato che una singola dose resta efficace nei primi 3 mesi successivi alla prima somministrazione.

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Le caratteristiche del vaccino AstraZeneca, somministrabile ai soggetti tra i 18 e i 65 anni

Come si legge nel sito dell’Aifa, il vaccino di AstraZeneca è stato “progettato per preparare il sistema immunitario a identificare e contrastare il coronavirus responsabile della malattia Covid-19”. In merito alle caratteristiche, viene spiegato che il siero è composto “da un adenovirus di scimpanzé incapace di replicarsi (ChAdOx1 – Chimpanzee Adenovirus Oxford 1) e modificato per veicolare l’informazione genetica destinata a produrre la proteina Spike del virus SARS-CoV-2”.

“L’adenovirus modificato e incapace di modificarsi – si legge – si lega alla superficie delle cellule umane e penetra nel nucleo della cellula. Lì fornisce il codice genetico per produrre la proteina Spike del coronavirus. Le cellule immunitarie (cellule T) circolanti riconoscono lo stimolo della proteina Spike, inducono una risposta immunitaria cellulare e la produzione di anticorpi neutralizzanti il virus”.

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Il vaccino AstraZeneca viene somministrato in due iniezioni nel muscolo della parte superiore del braccio. Il ciclo è considerato completo solo al termine della seconda dose, da effettuare idealmente dopo dodici settimane dalla prima. Dopo le due somministrazioni il sistema immunitario produce anche cellule dotate di memoria difensiva contro la proteina Spike del coronavirus, facilitando il riconoscimento del virus e una risposta rapida in caso di futura esposizione.

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