Covid, Italia in ritardo nella campagna di vaccinazione: è sotto la media Ue

Secondo una classifica dell’Ue elaborata dall’Università di Oxford, l’Italia nella campagna di vaccinazione risulta indietro rispetto alla somministrazione delle dosi ogni cento persone.

Covid, Italia in ritardo nella campagna di vaccinazione
Joe Raedle/Getty Images

In Italia il numero di dosi del vaccino anti-Covid somministrate fino ad oggi sfiora i 4 milioni. Un dato che sarebbe potuto essere sicuramente superiore se le aziende farmaceutiche non avessero ritardato le consegne programmate dal contratto stipulato con i Paesi, ma che potrebbe anche essere migliore rispetto ad altri Stati dell’Unione Europea nel rapporto al numero complessivo della popolazione.

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La classifica dell’Università di Oxford sulla campagna di vaccinazione in Italia e in Ue

I ricercatori dell’Università di Oxford hanno sviluppato una piattaforma, Our World in Data, che consente di elaborare statistiche su varie tematiche, tra cui anche quelle legate alla campagna di vaccinazione mondiale. I dati vengono elaborati sulla base di quelli diffusi dai governi. Il sito di statistiche, nella sezione dedicata ai vaccini, prende in considerazione le dosi somministrate ogni 100 soggetti nei 27 Stati membri dell’Unione Europea.

La classifica aggiornata al 23 febbraio vede l’Italia alla 18esima posizione, con 6,12 dosi ogni 100 persone. Il nostro Paese è dietro rispettivamente a Malta, Danimarca, Romania, Lituania, Grecia, Polonia, Slovacchia, Irlanda, Ungheria, Slovenia, Estonia, Portogallo, Spagna, Finlandia, Cipro, Germania e Svezia. Ma è al di sotto anche della media dell’Unione Europea, che è di 6,35 dosi ogni 100 persone.

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Percorrendo poi il calendario della classifica a ritroso, emerge che col passare del tempo la campagna di vaccinazione dell’Italia ha rallentato progressivamente: il 6 gennaio si trovava al quarto posto, per poi scendere progressivamente fino alla 18esima posizione attuale. Questo significa che, pur partendo col piede giusto, il piano vaccinale ha riscontrato problemi che non possono essere legati esclusivamente ai ritardi delle case farmaceutiche, dal momento che hanno interessato anche gli altri Stati Ue.

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