Norina Matuozzo uccisa dal marito davanti ai figli: il caso in tv

Amore criminale: la terribile storia di Norina Matuozzo uccisa dal marito davanti ai figli. Un altra terribile storia, un altro terribile femminicidio. 

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Norina Matuozzo

Giovedì 20 maggio ore 21,20 Rai3, torna Amore criminale. Ritorna raccontando un’altra storia di violenza inaudita, cieca, folle. Parlare di femminicidi è ormai diventato quasi abituale, dato che quasi ogni giorno si registra la morte di una donna causata dalle violenze subite dal marito o ex, dal compagno o ex. Nel terribile periodo della pandemia, le violenze nei confronti delle donne sono aumentate in misura esponenziale, quasi come i contagi.

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Amore criminale. La terribile storia di Norina Matuozzo

 

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Ma all’orrore non ci si può e non ci si deve abituare. Il racconto di Amore criminale parla della tragica storia di una giovane mamma, Norina Matuozzo. La storia nasce casualmente, come tante, come tutte. Norina è alla fermata dell’autobus a Secondigliano, giovane e bella vede quest’uomo di trent’anni e ne rimane affascinata. Norina si innamora di quell’uomo e presto rimane incinta.

Non conosce realmente quell’uomo e solo tempo dopo scoprirà che il suo vero lavoro è servire il clan di Lauro di Secondigliano, cosca camorristica che per anni ha gestito i principali traffici nel rione napoletano. Salvatore è l’uomo del boss, Marco Di Lauro, il braccio destro che lo assiste durante la sua latitanza e che ne cura personalmente gli affari.

Dopo sei mesi dall’inizio della loro storia Salvatore Tamburrino, questo il nome dell’uomo, viene arrestato con l’accusa di omicidio. Norina non lo vuole lasciare e non vuole perdere il bambino, così i due decidono di sposarsi in carcere. Norina continua a vivere la sua favola, non vedendo la realtà.

Quando il marito viene scarcerato, nella casa entra un perfetto estraneo e, soprattutto, un uomo geloso, violento, che vuole il controllo della vita di Norina. La vuole vedere dimessa, perché teme che qualcun altro noti la sua bellezza. Subisce violenze di ogni tipo, ma non lo vuole denunciare, ha paura. Nasce anche un secondo bambino, ma la situazione peggiora ulteriormente.

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Fino a quando Norina scopre che Salvatore ha avuto una relazione con la vicina. La donna vuole lasciarlo e decidere di riceverlo la mattina del 2 marzo alla presenza dei genitori. Nessuno di loro sa che ha una pistola. Salvatore è calmo, tenta l’ultima riappacificazione.

Ma ormai ha deciso, vuole sentirglielo dire un’ultima volta: “non ti amo più, non ti voglio più”. Quando è sicuro, prende la pistola e spara a distanza ravvicinata, Norina morirà tra le braccia della madre. Salvatore Tamburrino viene condannato all’ergastolo il 3 marzo del 2020.

Altra storia di violenza, un’altra giovane vittima, altri bambini che hanno perso, contemporaneamente, la loro madre uccisa ed il loro papà omicida.

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