Franco Landella, sindaco dimissionario del comune di Foggia, è stato arrestato insieme alla moglie, a due consiglieri della giunta e a un imprenditore.
Il sindaco di Foggia Franco Landella (Lega), dopo aver presentato le dimissioni il 4 maggio scorso, è stato arrestato questa mattina dagli agenti della Squadra Mobile della Digos e dello Sco – Servizio centrale operativo. Adesso si trova ai domiciliari con l’accusa di corruzione e tentata concussione. La stessa misura cautelare è scattata anche per la moglie dipendente del Comune, Iolanda Daniela Di Donna, i consiglieri di maggioranza Antonio Capotosto e Dario Iacovangelo, e un imprenditore edile. Tutti e tre devono rispondere dei reati di corruzione.
L’unica per cui la magistratura ha disposto la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio sarebbe la moglie di Landella. Gli arresti sono stati disposti al termine delle indagini condotte dalla Polizia di Stato di Foggia e dal Servizio Centrale Operativo, con il coordinamento della Procura di Foggia. Come riportato dal Corriere della Sera, nell’inchiesta sarebbe coinvolto anche l’ex Presidente del Consiglio Comunale Leonardo Iaccarino, già agli arresti domiciliari per i reati di corruzione, peculato e tentata induzione indebita.
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Per l’esponente leghista Franco Landella era il secondo mandato alla carica di sindaco di Foggia: la prima volta era stato eletto nel 2014, poi era stato confermato nel 2019. Le sue recenti dimissioni sono arrivate in seguito agli arresti di due consiglieri comunali nell’ambito di un’inchiesta della Procura locale su alcuni appalti indetti dall’amministrazione locale. All’inizio del mese l’abitazione del primo cittadino e della moglie era stata perquisita
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Durante l’operazione erano stati sequestrati i loro telefoni e una somma complessiva di 7mila euro, che secondo Landella era il “salvadanaio dei figli”. Il nome del sindaco, come emerso dopo l’arresto, compariva nelle varie inchieste per infiltrazioni mafiose che nell’ultimo periodo ha interessato il Comune di Foggia. Secondo quanto si legge nel Fatto Quotidiano, sarebbe stato redatto un intero paragrafo in cui si parla dei suoi rapporti con alcuni esponenti della Società foggiana, cartello criminale di stampo mafioso.
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