Vaccini Covid-19: record di somministrazioni nella giornata di ieri

Vaccini Covid-19: il Paese porta avanti la propria campagna vaccinale con buoni risultati, influenzata anche dall’apertura in molte Regioni delle vaccinazioni per gli over 16. Il commissario Figliuolo cita l’Italia come secondo Paese in Ue per popolazione vaccinata.

TORRAZZA PIEMONTE, ITALY – JUNE 03: People waits inside the Amazon Hub Covid 19 vaccine inside of Amazon Headquarter entrance on June 03, 2021 in Torrazza Piemonte near Turin, Italy. Amazon Italy rolls out an on-site vaccine site for its employees. as Italy steps up next wave of vaccine campaigns. (Photo by Stefano Guidi/Getty Images)

In Italia, con oltre 3.400 punti vaccinali, incluse le aziende, nella giornata di ieri sono state raggiunte le 600 mila vaccinazioni in un giorno. Su 42 milioni di dosi arrivate, l’88,3 è stato somministrato. L’Ansa ha riportato i dati arrivati stamane forniti dal governo sulle vaccinazioni. Il dato segna il maggior numero di somministrazioni dall’inizio della campagna vaccinale – sono state infatti 598.510 i cittadini che hanno ricevuto una dose nella giornata di ieri. In 24.331.702 hanno ricevuto la prima dose, 12.737.533 quelli che hanno ricevuto entrambi le dosi.

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Sulla totalità di quasi 42 milioni di dosi, l’88,3% di queste sono state utilizzate. L’Italia sale così sul podio, raggiugendo il secondo posto in Europa per il totale delle dosi somministrate, d’avanti solo la Germania – dietro Francia e Spagna. I dati sono stati comunicati dal commissario Figliuolo e l’aumento delle somministrazioni sarebbe riconducibile all’aumento degli hub vaccinali sparsi per il Paese. L’aggiunta dei punti di somministrazione all’interno delle aziende ha certamente dato una ulteriore e significativa spinta.

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Seppur la circolazione della Covid-19 ha subito un importante decremento, molti studiosi rimangono cauti soprattutto per i dubbi sulle varianti – ma la luce in fondo al tunnel sembra si avvicini sempre di più. L’apertura delle vaccinazioni per i soggetti di età superiore ai 16 anni rientra sicuramente nell’ottica di mettere al sicuro le giovani generazioni, spesso veicolo del virus per la forte e naturale socialità. Non tutte le Regioni hanno aperto le prenotazioni per questa fascia di età e hanno preferito posticiparne l’apertura.

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