Esenzione vaccino, quali sono i casi: la circolare del Ministero

Esenzione vaccino, con il Green pass obbligatorio da domani arriva anche la certificazione per chi non può avere la somministrazione

esenzione vaccino
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Da domani al via ufficiale al Green pass, indispensabile per poter svolgere in sicurezza tante attività di svago come andare al bar, al ristorante o al teatro. Ma arriva anche l’attesa circolare del Ministero che chiarisce su un altro certificato, quello sull’esenzione dal vaccino.

Il documento vale per chi la somministrazione è stata “omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate”, detto in altre parole, per chi ha patologie che non gli consentono di ricevere il vaccino.

Il Ministero precisa che le persone che hanno l’esenzione devo essere informate che devono continuare a rispettare le regole che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere come l’uso delle mascherine, il distanziamento ed evitare gli assembramenti. Norme che, è bene ricordare, si raccomandano anche alle persone che sono state vaccinate e che hanno ottenuto il Green pass. Al momento le certificazioni di esenzioni saranno rilasciate in formato cartaceo e avranno validità fino al 30 settembre 2021, “salvo ulteriori disposizioni”. Fino a quel giorno sono validi anche i certificati emessi dai Sistemi Sanitari Regionali.

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Il certificato di esenzione è come un’alternativa al Green pass per le persone che non possono accedere al vaccino e quindi alla carta obbligatoria da domani. Queste persone rischiavano di non poter andare a prendere un caffè ai tavoli ai bar, al chiuso, o ai concerti. Nella stessa circolare si conferma che il vaccino non è controindicato per le donne in stato di gravidanza.

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Riguarderà chi ha avuto problemi come allergie e reazioni durante la prima e la seconda dose o chi ha già malattie pregresse o ha problemi cronici e rari. Fino al 30 settembre saranno rilasciate direttamente dai medici vaccinatori o dai medici di medicina generale. Si sottolinea infine che chi ha anticorpi dopo aver avuto il virus, tale stato non è un’alternativa al completamento del ciclo vaccinale.

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