Calabria, il Carabiniere viene aggredito in spiaggia: muore d’infarto

Calabria, un uomo è stato aggredito perché ha chiesto ai bagnanti di non sporcare la spiaggia con i rifiuti, subito dopo è morto d’infarto.

Calabria, un carabiniere viene aggredito in spiaggia, muore d'infarto subito dopo (Facebook)
Calabria, un carabiniere viene aggredito in spiaggia, muore d’infarto subito dopo (Facebook)

L’uomo aveva cercato di invitare alcuni bagnanti non gettare i rifiuti sulla spiaggia e in mare, viene aggredito verbalmente in malo modo e dopo l’accesa discussione si è accasciato a terra mentre stava subendo un infarto.

Un uomo di 56 anni, Antonio Carbone era un maresciallo dei Carabinieri, prestava servizio in Piemonte, per qualche giorno era tornato in Calabria per godersi le vacanze estive.

Proprio nel suo primo giorno di male, il maresciallo aveva scelto la spiaggia di Paola, mentre era rilassato in spiaggia, ha notato alcune persone che gettavano dei rifiuti in acqua.

Si è avvicinato a loro, per poi chiedere di smettere, ad un certo punto si acceso il diverbio, tutto il gruppo si è scagliato contro di lui aggredendolo verbalmente in maniera violenta.

Dopo l’accesa discussione, si è accasciato in spiaggia fra gli sguardi degli aggressori increduli, l’uomo voleva solo difendere il mare di Paola dall’ignoranza dilagante e barbara dei calabresi che stavano inquinando il mare.

Il gesto di chiedere con gentilezza di non buttare rifiuti in mare ,ha fatto scattare il gruppo di aggressori, i quali con minacce verbali hanno aggredito l’uomo senza motivo.

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Calabria, Antonio Carbone un carabiniere di 56 anni è morto d’infarto dopo una discussione accesa

Suo fratello appena è giunto sulla spiaggia si trovato dinanzi le facce incredule dei presenti, i quali fissavano Antonio Carbone morto sulla sabbia. Dal suo piccolo gesto potrebbe nascere qualcosa di più grande, magari il suo gesto spingerà altri a difendere la bellezza dei paesaggi calabresi, queste sono le parole scritte da suo fratello sui social.

Nelle sue parole c’è molta rabbia e risentimento per tutti coloro che hanno aggredito il carabiniere, ha dichiarato di aver assistito per diversi anni ai roghi che distruggono continuamente i boschi, gli stessi calabresi appiccano incendi dolosi.

La reazione verbale violente ha reso evidente l’ignoranza e il vuoto assoluto che regna nelle menti di alcuni calabresi, i quali non apprezzano neanche i possibili guadagni che potrebbe generare un paesaggio ben curato.

La violenza gratuita senza scopo e senza ritegno ha creato solo danni e risentimento, il fratello del carabiniere Antonio lo ha ringraziato per averci dimostrato come un uomo possa amare una causa comune, e al tempo stesso con gentilezza chiede ai suoi stessi concittadini di non distruggere la Calabria.

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Lo stesso episodio di violenza era accaduto qualche giorno prima nella stessa spiaggia

Sulla morte del maresciallo sta indagando adesso il commissariato di polizia, qualche giorno prima l’insensata violenza si è manifestata a circa 70Km di distanza, dove una 42enne ricercatrice, Beatrice Lucrezia Orlando è stata aggredita da alcune persone per aver soccorso e sfamato dei cani randagi.

Il gesto non è stato gradito dagli abitanti di una villetta vicina al punto di ritrovo dei cani, alcune persone hanno cominciato ad aggredirla verbalmente, accusandole di aver reso meno decorosa la via con il suo intervento.

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Qualche giorno dopo gli stessi abitanti della via hanno organizzato una vera e propria spedizione punitiva ai suoi danni, la donna è stata aggredita fisicamente riportando alcune fratture, dei denti rotti e dei lividi su tutto il corpo.

Nonostante le minacce dei suoi aggressori, la donna ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto, adesso le indagini sono a cura della procura di Paola, con il commissario Pierpaolo Bruni, il quale sta cercando di capire la dinamica e gli aggressori.

 

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